Alfredo M. Bonanno
Scaglie. 81 opuscoli di propaganda anarchica

2012, pagine 60 + cd-rom
euro 5,00

Ma è ancora possibile la propaganda anarchica?
Domanda che molti anarchici si pongono: mantiene ancora un senso parlare di propaganda anarchica in termini generali, con quell’accattivante retorica del passato con la quale si cercava di disegnare la deliziosa prospettiva di un mondo senza regole asfissianti e controlli odiosi di padroni e poliziotti?
Il CD-ROM allegato contiene una collezione di 81 opuscoli di propaganda anarchica scritti da Alfredo M. Bonanno. Vengono offerti sia in versione già impaginata e pronta per la stampa (in formato PDF), sia in versione HTML. Il CD-ROM non richiede alcuna installazione, non ha “requisiti minimi” e necessita solo di un browser e di un lettore di PDF.
I titoli dei testi presenti sono: Che ne facciamo dell’antifascismo? – L’antirazzismo come esercitazione retorica – Inattualità sulla droga – Pensare diverso – Della conservazione – Astensionismo sovversivo – Suicidio – Alta velocità – La sbirraglia clericale – La frattura morale – Individualismo e comunismo: una realtà e due falsi problemi – Certezze – Comunità – Scontro di classe e difesa della natura -Il mito della forza – Ma cos’è l’immaginario? – Internazionalismo pratico – Il potere mafioso – Ecologia sociale – Ma noi siamo moderni? – L’ipotesi armata – Il bubbone carcere – Un pensiero selvaggio -Contro l’operaismo e il sindacalismo – Repressione – L’utopia propulsiva – Polizia – Psicoanalisi e perplessità – Religione – Come giocarsi la vita e perché – Prevalenza della pratica? – La tirannia della debolezza -Le ragioni della distruzione – Ma siamo proprio sazi di chiacchiere? – Perdita del linguaggio – Affinità e organizzazione informale -Chiesa e potere – La tecnologia buona – L’idea di Dio come fondamento dell’autorità – Il progetto rivoluzionario – La “fine” della crisi – Piazza Fontana, tanti anni dopo – La paura della guerra civile – Ahinoi! Los Angeles – Gli anarchici e la storia – Decisionismo – Dalla parte degli increduli – Il progetto insurrezionale – Internazionale Antiautoritaria Insurrezionalista – La cultura è vita ed è parola – La ribellione – La creatività impensabile – Lo scudo di Pallade – Che cos’è l’insurrezione? – I nuclei autonomi di base – L’impero della volontà – Lotta rivoluzionaria e insurrezione – Radiografia di un avvenimento – Il problema del furto Clément Duval – L’arma in pugno – Irrazionalità e rivoluzione – Una questione di metodo – Oltrepassamento e superamento – Classe – Due rapinatori anarchici: Facerias e Di Blasi – Strategie e metodi insurrezionali – Delle cose ben fatte e delle cose fatte a metà – L’illogicità della rivoluzione – Lo scontro generalizzato – Movimento e violenza rivoluzionaria – Ristrutturazione del capitale e nuova democrazia – Un ladro. Alexandre Marius Jacob – L’acqua sporca e il bambino – Ai compagni anarchici dei Paesi dell’Est – Perdita della cultura – Riconoscimento del nemico – Il ruolo della scienza – La formazione del desiderio – La guerra e la pace – Morire innocenti fa più rabbia – Anarchismo e democrazia

Os Cangaceiros
Un crimine chiamato libertà

Co-edizione L’arrembaggio / NN
2003, pp. 78
euro 4,00

Teoria e pratica di una lotta contro le prigioni condotta in Francia nella seconda metà degli anni ‘80. Fuori da ogni intento apologetico, la lettura dei testi contenuti in questa pubblicazione può fornire alcuni spunti di riflessione sulle possibili prospettive anti-politiche di una lotta contro l’istituzione carceraria, che non si può concepire senza attaccare in tutti i suoi aspetti la società che la ospita.

“SenzaTitolo” Rivista anarchica

euro 4,00

Numero 4 – Autunno 2009, pagine 112 (poche copie)
Numero 3 – Primavera 2009, pagine 80
Numero 2 – Inverno 2008, pagine 80
Numero 1 – Autunno 2008, pagine 80
L’ordine che caratterizza la vita dove ci vogliono tenere prigionieri è un fatto religioso, richiede rispetto di leggi, regole e rituali che non vogliamo accettare, che non ci appartengono. Non siamo quindi sostenitori della loro rivoluzione, scientifica o meno che sia, la nostra rivoluzione è il caos.

“Provocazione” – 1987-1991 Fascicoli singoli

euro 1,00 cad.

In esaurimento: contattateci per sapere quali numeri sono disponibili.

Il giornale nasce dall’esigenza di affiancare alla rivista “Anarchismo” una pubblicazione agile, in grado di sviluppare analisi “circoscritte e condensate”. Hanno trovato spazio analisi politiche e sociali, volantini, comunicati e documenti del movimento anarchico come di altri gruppi e organizzazioni, oltre a molti brevi e brevissimi articoli riguardanti attacchi alle strutture del potere, fatti di cronaca testimonianti forme di ribellione spontanea che si manifestano con diverse modalità e che spesso risultano del tutto estranee all’ambito specifico del movimento anarchico o antagonista.
Partendo da una serie di analisi – riguardanti, fra le altre, le modificazioni delle strutture produttive, il perfezionamento dei mezzi telematici, le trasformazioni nel mondo del lavoro e della scuola, il progressivo svuotamento culturale – viene sottolineata una prospettiva di lotta: non solo l’attacco ai “grandi templi della morte”, ai “complessi visibili che richiamano l’attenzione di tutti”, ma anche e principalmente a piccoli e spesso semplici obiettivi, strutture periferiche dislocate in tutto il territorio che cominciano ad assumere un aspetto sempre più importante per il capitale: aziende, strutture commerciali, sedi di potere, ma anche tralicci, cavi telematici, tutto ciò che concorre allo sviluppo del capitale e al perdurare dello sfruttamento.
Analisi e proposte in parte precedenti alla pubblicazione di “Provocazione”, ma che in questo giornale vengono ulteriormente approfondite e che risultano ancora oggi valide.

“Anarchismo” – 1975-1994 Annate rilegate – Volumi disponibili

Serie prima (1975-1979): nn. 1-29 – Esaurito – Disponibile in PDF
Serie seconda (1980-1982): nn. 30-39 – Esaurito
Serie terza: (1983-1984): nn. 40-44 – Esaurito – Disponibile in PDF
Serie quarta: (1985): nn. 45-49 – pp. 160 – euro 8,00
Serie quinta: (1986): nn. 50-55 – pp. 184 – euro 8,00
Serie sesta: (1987-1991): nn. 56-66 – Esaurito – Disponibile in PDF
Serie settima: (1991-1993): nn. 67-72 – Esaurito – Disponibile in PDF
Serie ottava: (1994): nn.73-74 - Esaurito – Disponibile in PDF

Per circa un ventennio (1975-1994) la rivista bimestrale “Anarchismo”, attraverso articoli analitici, documenti e recensioni, ha contribuito teoricamente e praticamente al dibattito di quegli anni, anni in cui si pensava con logica certezza imminente uno sbocco rivoluzionario. Il capitalismo e lo Stato sono invece usciti indenni dalle forti contraddizioni economiche sviluppatesi alla fine degli anni Settanta e agli inizi degli anni Ottanta, e ciò è stato possibile grazie l’avvento della telematica.
“Anarchismo” ha portato avanti nel movimento rivoluzionario di quegli anni e degli anni più recenti un discorso progettuale orientato verso la conflittualità permanente, l’autonomia dell’azione e l’attacco. Le piccole azioni d’attacco diffuse nel territorio hanno rappresentato, e continuano a costituire ancora oggi, una proposta di metodo per chi, spinto da una situazione di oppressione e di malessere, decida autonomamente di insorgere rifiutando di delegare la realizzazione pratica di questo bisogno ad una qualsiasi struttura autoritaria, istituzionale o supposta rivoluzionaria.

Rudolf Rocker
Nazionalismo e cultura

In via di pubblicazione

Charles Malato
Dalla Comune all’anarchia

Biblioteca di Anarchismo – 29
2024, pagine 224
euro 15,00

Il padre di Charles, Antonio Malato de Cornet, aveva aderito alla Comune di Parigi con il grado di capitano nella Guardia nazionale. In seguito alla spietata repressione ad opera delle truppe di Versailles, durante quella che è passata alla storia come la settimana di sangue, più di quattromila comunardi furono condannati dai consigli di guerra alla deportazione in Nuova Caledonia.
Le autorità francesi che avevano schiacciato la Comune con questo provvedimento riuscirono non soltanto a dare un duro esempio repressivo a coloro che avrebbero voluto instaurare la repubblica universale, ma anche a popolare uno dei possedimenti più remoti dove nessun opuscolo propagandistico avrebbe potuto convincere alcun cittadino libero a trasferirsi in cerca di fortuna. Tutta la famiglia salpò quindi da Brest per la Nuova Caledonia il 1° marzo 1875.
Charles Malato in questo libro ripercorre il suo periodo di deportazione sino agli inizi degli anni 90, quando è ormai un giornalista affermato in ambiente libertario. Sono pagine briose, a tratti ironiche e sempre ricche di notizie e dettagli delle sue avventure nella colonia. La sua narrazione non è scevra di un interesse antropologico che, secondo la tendenza dell’epoca, si esplica attraverso quello che appare come un confronto tra i costumi dei selvaggi e la civiltà dei bianchi. Questo suo interesse per la storia e i costumi dei canachi lo accomuna peraltro a Louise Michel, conosciuta durante la deportazione, con cui ebbe evidentemente modo di confrontarsi anche su quelli che lei definì “racconti dell’infanzia dell’umanità”.

Pëtr Kropotkin
La Grande Rivoluzione 1789-1793

Biblioteca di Anarchismo – 28
2023, pagine 462
euro 18,00

«Ciò che si impara oggi studiando la Grande Rivoluzione, è che fu la fonte di tutte le concezioni comuniste, anarchiche e socialiste della nostra epoca. Non conosciamo ancora bene la madre di noi tutti; ma la ravvisiamo oggi in mezzo ai sanculotti, e comprendiamo quanto ci resta da imparare da lei».
Uno dei libri forse meno celebri di Kropotkin, pur essendo un bell’esempio di letteratura storica, che può sostenere il confronto, per la sua qualità come per l’autenticità della sua informazione, con le migliori storie dello stesso periodo. È un libro ingegnoso, interessante, pieno di movimento e dotato di uno stile svelto e immediato, con una grande quantità di dettagli riguardanti gli aspetti più semplici ma non per questo meno importanti della Rivoluzione francese. Tutte le teorie concernenti la natura, gli svolgimenti e le necessità delle rivoluzioni, sostenute da Kropotkin durante la sua attività, prendono posto nel suo disegno storico e sono sottoposte a prove e analisi convincenti. Egli dimostra l’azione reciproca della miseria economica e del malcontento degli spiriti, il radicarsi della rivoluzione nei cuori degli uomini e i suoi progressi impetuosi malgrado gli sforzi per frenarla fatti proprio da coloro che l’avevano scatenata, la tendenza continua del governo rivoluzionario di rallentarne la marcia in avanti, fissandosi come potere a scapito della pressione popolare e, in fin dei conti, a lasciar sussistere una spaccatura fondamentale negli stessi ranghi rivoluzionari, aprendo la strada alla controrivoluzione.

Armando Borghi
Mezzo secolo di anarchia (1898-1945)

Prefazione di Gaetano Salvemini
Biblioteca di Anarchismo – 27
2021, pagine 366
euro 15,00

Uno dei libri più appassionanti dell’anarchismo. Lucido, semplice, senza fronzoli letterari. Una “memoria” delle lotte di mezzo secolo. Dalla propaganda col fatto alla Settimana rossa, dalla rivolta di Ancona all’occupazione delle fabbriche a Milano, dall’esilio alla lotta clandestina contro il fascismo. Una lettura che ha formato la generazione di anarchici precedente al 68 e che è stata sempre “riscoperta” con sorpresa da quei compagni formatisi alle esperienze successive. La continuità rivoluzionaria non ammette sospensioni. I metodi e le strategie si possono criticare e discutere, la lotta contro il nemico comune resta sempre valida e sempre da portare avanti.

Charles Fourier
Il nuovo mondo amoroso

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Biblioteca di Anarchismo – 26
2020, pagine 392
euro 15,00

Qui è dell’amore che si parla, qualsiasi aspetto di questo sentimento viene preso in considerazione, senza ombre e senza pudori. E l’amore, se ben si considera, è l’espressione primaria della vita, la più radicale espressione di libertà, l’unica forza che spinge ad andare oltre, sempre più oltre, senza limiti e senza contrassegni, senza connotazioni identificative e senza garanzie.
Se c’è una cosa che Fourier ha capito più di qualsiasi altro teorico che si è inoltrato in questo territorio disagevole, è che non ci sono schemi possibili che si possano giustificare al di là della libera accettazione di tutti coloro che desiderano, liberamente, entrare in gioco. Ecco il termine esatto. In fondo l’amore, la passione, la vita – quindi per molti altri aspetti anche il lavoro – devono essere visti come elementi di un gioco, devono basarsi su di una attrazione passionata, per usare le parole di Fourier, altrimenti si costruiscono bordelli e campi di concentramento, prigioni e governi più o meno illuminati.

Pierre-Joseph Proudhon
Che cos’è la proprietà? o Ricerche sul principio del diritto e del governo

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Biblioteca di Anarchismo – 25
2025, 2a ediz., pagine 234
euro 15,00

Nel 1840 questo libro esplode nella società francese come una bomba. I borghesi, ormai solidamente al potere, essendosi lasciati alle spalle la turbolenta esperienza del 1830, e non immaginando quello che di lì a qualche anno succederà, nel 1848, stanno consolidando la loro forza economica. Le rivendicazioni operaie, quando ci sono, si presentano deboli e sporadiche, la miseria e lo sfruttamento dilagano ma non trovano sufficienti ispirazioni organizzative.
È il momento di Proudhon. Le sue tesi sono semplici e ineccepibili. La proprietà è un furto. In qualsiasi modo si cerca di considerare questa asserzione, negandola o cercando di dimostrarla, non si arriva a nulla. Quello che conta, nel momento esatto in cui Proudhon pubblica il libro, è la capacità di farsi capire dagli sfruttati, una percentuale enorme, quasi l’ottanta per cento, dei trentacinque milioni di Francesi. E se è un furto bisogna che ci sia qualcuno che abbia avuto un vantaggio da questo furto e un danneggiato. Il primo è il proprietario, il secondo è chi nulla possiede e per sopravvivere è costretto a vendere se stesso lasciandosi sfruttare.
Tutta la genialità di Proudhon e tutti i suoi limiti sono in questo libro, aggressivo, caustico, distruttore, superficiale, raffazzonato, improvvisatore, libellista più che teorico, poca economia e pochissima filosofia, ma che importa?, il senso è proprio quello che la gente cercava, la parola giusta al momento giusto, la parola di Desmoulins o di Saint-Just, diventata libello e accusa, testo teorico e dimostrazione pratica, incitamento alla guerra sociale e promessa di un possibile sbocco rivoluzionario.

Charles Fourier
Teoria dei quattro movimenti e dei destini generali Prospetto e annuncio della scoperta

Introduzione di A. M. Bonanno
Biblioteca di Anarchismo – 24
2016, pagine 272
euro 10,00

Ci sono stati molti modi di accostarsi a Fourier, quasi tutti sbagliati, anzi, senza tema di smentita non esiste un modo corretto di realizzare questa impresa, che di impresa per l’appunto si tratta. Leggerlo è come sbarcare su un pianeta sconosciuto, bisogna rendersi conto che nulla in questo pianeta è come appare di primo acchito, niente corrisponde a tutto ciò che comunemente si intende come coerenza logica o analisi scientifica, ed è di certo sorprendente che questi punti di riferimento, incancreniti per secoli dalla nostra cultura, sono convenzioni e muraglie difensive. Fourier stesso consigliava di leggere almeno due volte questo libro. La prima per sbalordirsi, la seconda per smaltire la sbornia.
Questo straordinario libro comincia parlando di Dio. Ma con questo concetto si vuole intendere la forza ignota e naturale che regge qualsiasi tipo di società di uomini, da quella civilizzata (la peggiore, a causa della ferocia delle sue istituzioni) a quella barbara. È logico che dopo più di duecento anni le condizioni specifiche di questa superficiale ripartizione sono cambiate,ma nulla si èmodificato in quelle forze sotterranee che non riescono a venire alla luce se non con bagliori corruschi e spesso autodistruttivi.
Il Dio di cui parla Fourier, la vera natura dell’uomo, con la sua profonda cattiveria e la sua inattingibile grandezza d’animo, non riesce a farsi vedere, è sopraffatto dalla Civiltà, mentre ormai la stessa barbarie, su cui faceva conto il sognatore Coeurderoy si è vestita coi panni insanguinati della prima ed è diventata feroce e stupida come essa. Dio è quindi una forza, non un riflesso delle paure umane, una forza del tutto umana che, come tutte le forze positive dell’uomo, non riesce, se non con fatica, a venire fuori dalla melma e dal sangue dei massacri.

Pierre-Joseph Proudhon
Sistema delle contraddizioni economiche. Filosofia della miseria

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Biblioteca di Anarchismo – 23
2016, 2a ediz., pagine 624
euro 20,00

Proudhon propone una lettura straordinariamente efficace dell’economia, dei suoi meccanismi più intimi, delle sue trasformazioni, e scopre la sua intrinseca contraddittorietà. Il grande risultato è che queste contraddizioni non sono risolvibili, non c’è nella realtà nessun superamento hegeliano, ma solo degli oltrepassamenti, che di volta in volta possono sfociare in una nuova sistemazione del processo produttivo (di sfruttamento, questo è
ovvio), con la nascita di una società diversa di quella che oggi ci opprime e che il sogno di tutti noi ci fa sperare migliore. Solo sperare, nessuna certezza.
Battersi per una certezza, come insegnava Marx, ha prodotto quel socialismo reale che ci ha allietati tutti nel secolo scorso. Proudhon fa vedere bene che non ci sono meccanismi automatici nello stesso processo economico, non ci sono scontri di forze sotterranee, non ci sono talpe, tutto è in lotta con tutto, costantemente, perché l’uomo è questa cosamiserevole. L’ironia che impiega per rispondere alle tristi favole di Rousseau è sempre pungente Osservando alcune serie statistiche fornite da Proudhon ci si accorge che sono vecchie di più di un secolo emezzo, eppure i processi sono sempre identici, nulla è cambiato, e nulla cambierà fin quando le lacrime e il sangue saranno versati dalla parte dei lavoratori e i guadagni affluiranno nelle casseforti degli sfruttatori.

Pëtr Kropotkin
Memorie di un rivoluzionario Introduzione di Alfredo M. Bonanno

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Biblioteca di Anarchismo – 22
2016, pagine 304
euro 15,00

Qui c’è lo sguardo di un uomo meravigliato del mondo che si vede ingenuamente sorpreso di trovarsi di fronte alla grandezza della natura, al sogno di un futuro migliore, di un mondo più giusto. Che poi, da un punto di vista concreto, diciamo attivamente rivoluzionario, trasformativo, questo entusiasmo non si traduca in indicazioni per noi significative, meno che mai oggi, con le mutate condizioni in cui soffochiamo, questo è un altro discorso.
Kropotkin non se ne preoccupa e la cosa non fa velo. Capisco la gioia del bambino e del giovane, capisco la gioia dello studioso che vuole scoprire i segreti di un mondo ancora quasi sconosciuto, di foreste, e fiumi, e montagne, e ghiacciai, inesplorati, e capisco anche il rapido maturare della coscienza rivoluzionaria, l’impegno continuo, la propaganda, l’azione, il carcere.
Capisco meno l’incapacità operativa, la concretezza vacillante, il continuo scappare via nel sogno di un mondo ormai inconciliabile con gli sviluppi moderni, e capisco ancora meno il chiudere gli occhi davanti alla cattiveria, alla radicale cattiveria dell’uomo. L’ottimismo si racchiude tutto nel ritenere possibile quello che si vuole realizzare nell’azione, non nel sognare un meccanismo determinista che sia in se stesso buono e quindi in grado di dare man forte al proprio vedere il futuro in modo positivo.
Sono un ottimista, odio le letture che faccio spesso di pessimisti dichiarati, alla lunga ho scoperto però che sotto il loro cupo rifiuto della speranza ci sta un modo diverso di riproporre una sorta di fiducia nel futuro. Un disperato pessimista spera che le cose non vadano tanto male, è un ottimista come me, ma alla fine ci differenziamo solo perché non pongo molta importanza nell’accumulo dei possessi. Lui, al contrario, è scornato dalla disillusione che qualunque possesso non può fare a meno di portare con sé. Allo stesso modo mi sento obbligato a entrare in sospetto nei riguardi dei panottimisti come Kropotkin, questo senza nulla togliere alla bellezza di questo libro.

Pëtr Kropotkin
Parole di un ribelle Introduzione di Alfredo M. Bonanno

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Biblioteca di Anarchismo – 21
2012, 2a ediz., pagine 192
euro 10,00

Un libro di lotta, tagliente come una lama, non un testo scientifico, come ci si aspetterebbe da Kropotkin. Qui c’è il combattente non il geografo e lo scienziato sociale. C’è l’uomo che ha alle spalle una lunga attività clandestina, un’evasione dalla prigione – fra le peggiori – zarista, e che sta accingendosi ad assaggiare quelle della democratica Francia. Insomma un uomo d’azione. Pur non essendo una lettura direttamente attualizzabile, mutate le condizioni storiche che oggi ci circondano da ogni parte, asfissiandoci e non alimentando le speranze di cui invece questo libro è intessuto, rimane lettura fraternamente fruibile. In altre parole, è un libro d’azione e per l’azione.

First of May Group
Per una milizia cittadina Elementi di lotta insurrezionale

Biblioteca di Anarchismo – 20
2012, pagine 144
euro 10,00

Il fatto che tanta acqua sia passata sotto i ponti da quando queste annotazioni furono redatte, e incolpevoli artisti messi al lavoro per tratteggiare vignette esplicative, non significa che l’imperiosa necessità di questo documento non permanga identica. Che le facce siano mutate, e i salamelecchi diventati più untuosi e meno rozzi, che le disavventure del capitale emergano in primo piano, non vuol dire che in ultima sede, come estrema spiaggia su cui collocarsi e difendere i privilegi e lo sfruttamento, non ci sia il nemico armato. Questo è sempre là. Si è di molto affinato, adesso ha mezzi che prima non poteva permettersi, e ciò anche perché le difficoltà stesse del capitale convincono quest’ultimo a pagare in anticipo una difesa che potrebbe rivelarsi più urgente del previsto. E noi? Cosa volete che vi dica? Non è che si siano fatti molti passi avanti di fronte ai problemi che a suo tempo, più di trent’anni fa, questo documento sollevava.

Ernest Cœurderoy
I giorni dell’esilio Volume III
Postfazione di Raoul Vaneigem

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 19
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00

Ernest Cœurderoy
I giorni dell’esilio Volume II

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 18
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00

Ernest Cœurderoy
I giorni dell’esilio (in tre volumi)

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 17/18/19
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00

Cœurderoy è scrittore complesso, e per l’epoca sua, che tale lo covò in seno come una serpe maligna, e per lo stile che fu connaturato al modo di vedere il mondo, e per la difficoltà degli argomenti che affrontò. Siamo davanti ad un grande scrittore, non a un giornalista, rivoluzionario per quanto si voglia, ma sempre orecchiante della penna. E leggere uno scrittore grande, che campeggia solitario nel mare della letteratura romantica europea del suo tempo è, oggi, per noi, un’impresa senza pari difficile. Non abbiamo strumenti a portata di mano, non abbiamo termini di paragone, non c’è qualcosa di simile a cui le nostre usate letture possano chiedere ausilio di memoria. Non abbiamo mai letto niente di simile.Cœurderoy non prepara anarchici, non vuole indirizzare e ancor meno lisciare il pelo a qualcuno, sia pure al solo referente che, per via deduttiva, si deve ammettere potesse costituire, anche ai suoi tempi, il ristretto numero di lettori per cui scriveva.
Lotta da solo, contro tutti e quindi anche contro la trama ideologica che minaccia, via via, di respingerlo e di catturarlo, di allettarlo e di ripugnargli. Ed è lotta gigantesca. Si può dire che non esiste un solo argomento riconducibile a una sacrosanta ortodossia rivoluzionaria, ribadita dai maggiorenti dell’epoca sua, e dell’epoca nostra.
Al lettore costante e coraggioso la scoperta.
“Per fare passare la rivoluzione attraverso questo secolo come un ferro rovente, bisogna fare una sola cosa: Demolire l’autorità. Questa proposizione non ha bisogno di essere dimostrata. Che ciascuno si interroghi e dica se è per sua volontà o per forza che sopporta che un altro si proclami suo padrone e agisca come tale. Dica se non ritiene di valere quanto un’altro. Dica se è contento di fare ingrassare sempre papi, imperatori, re, rappresenanti, monopolisti, medici, istitutori, giudici, giornalisti, tribuni, direttori, dittatori. Dica se non desidera essere al più presto sollevato da tutto ciò. Dica se non capisce meglio da solo ciò che gli è utile e se volentieri si rimette nelle mani di altra gente.”

Ernest Cœurderoy
I giorni dell’esilio Volume I
Introduzioni di Alfredo M. Bonanno

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 17
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00

Max Stirner
Scritti minori Con l’aggiunta degli ultimi ritrovamenti

Biblioteca di Anarchismo – 16
2024, 3a ediz., pagine 312
euro 15,00

Questa raccolta viene pubblicata seguendo un criterio diverso da quello che John Henry Mackay applicò nella sua seconda edizione, quella del 1914. Ciò significa che essa si presenta in modo diverso anche dalla traduzione di Angelo Treves che segue strettamente l’ordine fissato da Mackay. In effetti quest’ordine aveva delle pecche considerevoli mettendo insieme scritti di grande importanza, frutto della riflessione filosofica di Stirner, con note redazionali e piccole cronache quotidiane che fanno parte del suo lavoro giornalistico. Eppure, anche in questi “pezzi” di scarso significato e di improbabile lettura si trovano importanti spunti. Il contenuto del volume, quindi, è stato diviso in tredici capitoli: I. Scritti sull’educazione e sulla scuola – II. Arte e religione – III. Scritti su Königsberg – IV. Alcune cose provvisorie sullo Stato fondato sull’amore – V. Recensione a I misteri di Parigi di Eugène Sue – VI. Risposte alle critiche mosse a L’unico e la sua proprietà - VII. Scritti su Bruno Bauer – VIII. Risposta di un membro della comunità berlinese alla lettera dei 57 ecclesiastici intitolata La festività domenicale. Parole d’amore ai nostri parrocchiani - IX. Il problema ebraico – X. Scritti sulla censura – XI. I “Liberi” – XII. Scritti vari – XIII. Ultimi ritrovamenti

Bernard Thomas
Jacob Alexandre Marius detto Escande, Attila, Georges, Bonnet, Féran, Duro a morire, il Ladro

Postfazione di Alfredo M. Bonanno
Biblioteca di Anarchismo – 15
2008, 3a ediz., pagine 230
euro 15,00

Jacob ha svaligiato centinaia di case borghesi, ha ricavato una ricchezza enorme, e l’ha messa a disposizione del movimento anarchico internazionale. Il suo progetto era utopicamente insensato, tendendo ad allargare il numero dei “lavoratori della notte” e quindi a svuotare dall’interno, con questi prelievi coatti, la forza repressiva della classe borghese. Utopie, siamo d’accordo, ma non è qui il punto.
Rubare è indispensabile per un rivoluzionario, rubare ai ricchi. È indispensabile perché altrimenti non potrebbe trovare i mezzi per la propria attività rivoluzionaria diretta a sovvertire l’ordine esistente.
Questo non è un libro di avventure, anche se ciò può aver cercato Thomas.

Pëtr Kropotkin
Il mutuo appoggio Un fattore dell’evoluzione

Postfazione di Alfredo M. Bonanno
Biblioteca di Anarchismo – 14
2012, 2a ediz. 1a rist., pagine 236
euro 10,00

Per attaccare il nemico non ho bisogno della collaborazione di una dottrina, né di un incitamento alla lotta in nome di un processo sotterraneo e invisibile. Se continuo a leggere in questo modo il libro di Kropotkin, è meglio chiuderlo subito e pensare ad altro. E del mutuo appoggio di cui parla Kropotkin? Lo vedo solo quando ho cominciato il mio attacco. Ecco il punto. Malatesta e Kropotkin si distanziano solo per una questione di tempi. Alzo le vele al vento della rivolta, cioè della verità, e sono quello che sono. Non sono in attesa di un’attestazione di aiuto sotterranea che da qualche parte protocolli le mie straordinarie nuove condizioni, sono io quelle condizioni straordinarie, sono io la verità primordiale separata ma, evidentemente, ritrovata. E che la festa cominci.

Alfredo M. Bonanno
Trattato delle Inutilità. Parte seconda: Rien

Biblioteca di Anarchismo – 11/12/13
2012, 3 voll. rilegati in tela, pagine 2002
euro 80,00

La ricerca personale è un’altra condizione dell’individuo, prospettandosi come coinvolgimento è l’antitesi del bisogno istituzionale che non scompare mai del tutto in quanto si consolida negli aspetti del campo che ogni critica, per quanto negativa, non può fare scomparire del tutto con un colpo di bacchetta magica. In me, mancando il movente didascalico, prende una dimensione insospettata e inarrestabile il movente provocatorio, di ricerca, di sollecitazione alla riflessione, movente, quest’ultimo, che non è affatto di natura pedagogica. Lepidezze e scipitaggini. In me c’è poca disponibilità ad attendere, elemento essenziale del maestro, e molta attitudine alla spinta. Non sono una persona particolarmente gradevole. La solitudine radicale non necessariamente conduce a rintracciare chi potrebbe essere interior intimo meo et superior summo meo, secondo Agostino. Sono convinto che Agostino non voleva ottenere dal suo dio ciò che mette al di sopra di tutti, la qualificazione che consente di accedere alla città di Dio. L’ho sempre immaginato con i Vandali alle porte, intento a completare i suoi scritti, a rivedere parole, a curare i contorsionismi retorici. Kafka mi ricorda gli egittologi. Le mummie sono il pane quotidiano di questi ultimi. Solo gli ubriachi si immaginano (sich einbilden) di sapere parlare correttamente. La ricerca della qualità è una questione di pulsione intima, interna alle mie considerazioni in corso di impossibile completamento, qualcosa di simile alla gelosia. Una questione di genio. Per questo motivo Agostino non è mai stato un uomo saggio, poniamo come Origene, assolutamente non in grado di evirarsi come suprema conferma di avere vinto la volontà. Egli sa che questa strada è sbagliata, ed è sbagliata perché gli è impossibile. Con il dolore forgio il mio passo verso la qualità, il passo definitivo. Agostino non ha mai voluto fare questo passo, si è sempre mantenuto in bilico, e quando non ne poteva più, quando stava per accedere alla cosa, ecco che decide di mettere rimedio all’irrimediabile, parlando di superiorità. Non ci si subordina alla cosa, ci si lascia catturare, ma si resta sempre indipendenti, separati, liberi. Alla fine Agostino si rende conto di essere libero, ed è allora che capisce fino in fondo quanto è pesante la predestinazione. Lui era veramente un predestinato? Assolutamente no. La città santa non era per lui. Decidere su questa ambivalenza, anche se può tranquillamente essere considerata una chiacchiera da perdigiorno, diventa importante, può avere ripercussioni su tutti i recessi della mia vita. Mi sono arrischiato a considerarla appunto una chiacchiera, di punto in bianco, una decisione che ho preso con l’ardore e la sconsideratezza della gioventù, per poi continuare a mangiare e a tacere come sempre, spesso a soffrire. Ma il coraggio non poteva arrivare imballato e infiocchettato da questa parte, erano altre le vie dalla carovana che nel frattempo lo stava trasportando fino al mio molo di partenza.

Alfredo M. Bonanno
Hybris. Distruggere la religione

Biblioteca di Anarchismo – 9/10
2003, 2 voll. rilegati in tela, pagine 1028
euro 50,00

La misura è legge. La parola nomos viene da nemein, pascolare e anche dividere. All’origine, popoli pastori dovevano fare molta attenzione sia all’allevamento del bestiame (contarlo era un problema), sia alle procedure adottate per dividere gli armenti e le greggi. Misura, quindi, misura di quello che si possiede e su cui si basa il proprio sostentamento e un minimo di necessaria garanzia contro i pericoli e le incertezze del futuro. Un legame cinge tutta la terra come una corda, o un serpente, Oceano è questo legame liquido, fiume eterno e cominciamento inaccessibile. La vita è in relazione con l’idea stessa di fluido. Il nomos vi si oppone, ne frena l’irrefrenabile dilagare e vi mette ordine. Nel suo puntare i piedi, la misura si costituisce e articola. Mangia il prodotto della terra originaria e si divide in mille specificazioni che arrecano comodità interpretativa. La vita sembra rallegrarsene. Nascono i muri, rovina e pena di ogni gioia di vivere. L’ira del dio diventa furore non appena vengono fissate le distanze, pigia nei tini il sangue del sacrificio, cancella l’ombra delle incertezze, assegna ogni cosa al proprio posto, il tempo d’ora in poi durerà in eterno, soltanto ad alcuni verrà dato di sciogliere. L’orizzonte non è più libero, sembra restringersi in una cupola, sovrasta più che consegnare l’occhio indiscreto alle libertà della divagazione. I ritmi lavorativi si legano alla terra e alla terra legano. Oceano non fluisce più liberamente, cupola dapprima, adesso è cilindro.

Max Stirner
L’unico e la sua proprietà

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Biblioteca di Anarchismo – 8
2020, 4a ediz., pagine 338
euro 15,00

Nessun libro come questo ha forse meno bisogno di una introduzione. Si presenta da solo, come ogni libro maledetto che si rispetti. Ne consegue che molti, se non proprio tutti, prima di prenderlo in mano, oppure dopo averlo letto anche più volte con supponenza, credono di sapere la potenziale dirompenza contenuta nelle sue pagine. Non è così. E non è nemmeno questione di capire quello che Stirner dice, entrando fra la spesso non facile tecnica di datate discussioni filosofiche. Piuttosto si tratta di quello che uno intende fare della propria vita. Ebbene, può un libro avere a che fare con la vita di chi lo legge? Quasi sempre no, rarissimamente sì. L’“unico” è uno dei pochi casi in cui questa affermazione assume le caratteristiche di un estremo coinvolgimento. O questo c’è, penetrando fino in fondo, fino alle lacrime, nelle nostre miserie quotidiane, oppure è bene che riponiamo il libro nello scaffale da cui lo abbiamo improvvidamente prelevato.

Albert Libertad
Il culto della carogna

Biblioteca di Anarchismo – 7
Introduzione di Alfredo M. Bonanno
2001, 2a ediz., pagine 68
– ESAURITO –
Ristampa in Opuscoli provvisori n. 58

Pëtr Kropotkin
La conquista del pane

Biblioteca di Anarchismo – 6
Postfazione di Alfredo M. Bonanno
2024, 4a ediz., pagine 250
euro 15,00

Sognare intervalli benefici, condizioni privilegiate – condizioni di bontà e di amore fraterno – insite nell’animo umano, strade che solo il dio del perdono e della compassione può percorrere, è illusione troppo gravida di conseguenze nel grigiore che ci circonda. L’apertura a quello che ci batte in cuore è pur sempre una fessura di luce, che da qualche parte conduce un debole chiarore nella tristezza che abitiamo, ma non si tratta di uno scheletro forte, quella fessura non è contenuta nelle cose, che se ne infischiano di qualsiasi esecuzione preventiva, le cose vanno avanti per la loro strada, assolutamente indifferenti a tutti i modelli interpretativi che suggeriamo loro. Accettare la compagnia inevitabile della distretta è riconoscersi per quello che siamo, condizione imprescindibile per diventare quello che siamo. E questo riconoscimento è altro dal processo che osserviamo fuori di noi attraverso i tempi e la storia – elettrificazione leninista e autostrade hitleriane –, oggi la tecnica penetra dappertutto nel mondo e vuole accoglierci nel suo grembo protettivo, vuole farci diventare avvenimenti di una quotidianità controllata fin dal levarsi dal letto la mattina, vuole presentarsi come l’amazzone che difende il guanciale del pargolo, mentre non è altro che l’ultima, forse la più terribile, incarnazione delle Madri. Ed è all’interno di questo quadro se si vuole desolante che dobbiamo ricominciare un discorso di costruzione, oppure rileggere lo stesso testo di Kropotkin, mettendo da parte la spossatezza del vagabondo, il sottile scetticismo di chi ha ormai visto troppo male nella sua esperienza per non dichiararsi convinto che tanto una scelta vale l’altra. Non è vero che non ci siano scelte da privilegiare ad altre, non è vero che non sia possibile scegliere. Solo che per farlo occorre avere il cuore caldo, essere capaci di una carezza ma anche della dura decisione che porta a tagliare il cordone ombelicale che continua a legarci al nemico.

A cura di Giulia Gintoli
“Provocazione”. Indici completi 1987-1991

Biblioteca di Anarchismo – 5
2000, pagine 196
euro 5,50

Tutto il materiale pubblicato dal giornale “Provocazione” dal 1987 al 1991, cioè nei ventinove numeri della sua vita, è qui elencato allo scopo di fornire uno strumento per utilizzare saggi, articoli e documenti che altrimenti sarebbero stati raggiungibili con difficoltà. Tutti gli articoli, dal più importante al più piccolo e trascurabile, sono stati corredati da un breve riassunto del contenuto allo scopo di consentire un orientamento del lettore e facilitare l’utilizzo delle analisi e delle considerazioni critiche contenute nell’articolo. Tutti i documenti sono stati elencati indicando il titolo e l’autore. Per ogni singolo “pezzo” sono state inoltre fornite le indicazioni relative alla collocazione nel giornale: annata, data, numero del fascicolo, pagine. Un indice analitico favorisce la ricerca per argomento e quindi fornisce un quadro complessivo, distribuito per ordine alfabetico, di tutti gli argomenti trattati. Un indice degli autori, dei giornali, delle organizzazioni e delle aziende citate allarga le possibilità di ricerca collocandosi in corrispondenza e come completamento dell’indice analitico. Un indice delle indicazioni geografiche completa il lavoro.

A cura di Rosa Raneri
“Anarchismo”. Indici completi 1975-1994

Biblioteca di Anarchismo – 4
2000, pagine 232
euro 5,50

Tutto il materiale della rivista è qui elencato allo scopo di fornire uno strumento per utilizzare saggi, articoli, documenti e recensioni che altrimenti sarebbero stati raggiungibili con difficoltà. Tutti gli articoli sono stati elencati indicando il titolo e l’autore e corredati da un breve riassunto. Per ogni singolo “pezzo” sono state fornite le indicazioni relative alla collocazione nella rivista: annata, data, numero del fascicolo, pagine. Completano il volume gli indici analitico, delle indicazioni geografiche, degli autori, dei giornali, delle organizzazioni e delle aziende citate.

Alfredo M. Bonanno
Trattato delle Inutilità. Parte prima: Jamais

Biblioteca di Anarchismo – 1/2/3
2000, 3 voll. rilegati in tela, pagine 1932
– ESAURITO –

Alla fine vorrei sedermi a ricordare con calma, sedermi su una pietra azzurra, come ne ho viste nel paradiso terrestre, e contare gli uccelli disposti a fasce multicolori, guardare il libero lago, ricordare, scolpiti nel cuore, nomi che nulla direbbero al passeggero veloce, memoria tutta mia, segreta come i miei sogni. Fra i tanti modi di iniziare questo racconto ne ho scelto uno poco appariscente. Avevo immaginato cominciamenti costruiti bene, ricchi di significato, logici, progressivi. Poi mi sono reso conto che nelle pagine narrate qualcosa non andava. La realtà è movimento. Non esiste il luogo dove, sia pure per un attimo, mi fermo a fare rilevazioni. In qualsiasi modo lo propongo, è una falsificazione. Tanto vale dirlo subito e mettersi in cammino, senza troppe storie e senza porre credenziali sul tappeto. Il posto dove si conservano gli attrezzi, dove si costruiscono oggetti, modelli di oggetti, utilità varie, si definisce laboratorio. Esso, comunque, non è luogo fisso. Cammina, si relaziona. Anche quando si riempie di polvere, il movimento non lo lascia in pace.

Michail Bakunin
Opere complete di Michail Bakunin – Vol. VIII – L’Impero knut-germanico e la rivoluzione sociale (1870-1871)

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
brossura, pagine 600
- IN RISTAMPA -

Immergersi nella lettura de L’Impero knut-germanico e la rivoluzione sociale è intraprendere un corpo a corpo senza precedenti con il pensiero di Bakunin. Quest’opera costituisce appunto non solo il punto massimo della sua riflessione teorica, ma anche il modello del suo modo di intendere l’unità e la compenetrazione di pensiero e azione. Qui si trovano tutte le qualità della sua immensa cultura, come pure tutti i limiti che ogni cultura possiede: prima di tutto di essere figlia del suo tempo. La Francia è sconfitta, l’impero distrutto, lo stesso Napoleone III fatto prigioniero. L’albagia della casta militare francese umiliata e costretta non solo a trattare la resa ma anche a chiedere l’aiuto prussiano per sconfiggere la repubblica. Parigi minacciata di invasione. Bakunin, in questo clima di resa dei conti, sente che il suo ruolo di rivoluzionario lo può giocare meglio a Lione, seconda città di Francia, di grandi tradizioni insurrezionali, che può correre in aiuto di Parigi, minacciata dalla reazione e dai Prussiani. L’insurrezione fallisce, Bakunin riesce a sfuggire alla cattura e da Marsiglia, via Genova, ritorna a Locarno, dove avrà diversi mesi per riflettere sugli accadimenti e stendere questa lunga e dettagliata accusa contro la classe borghese tedesca in primo luogo, contro il militarismo e contro gli errori dei rivoluzionari di tendenza autoritaria che pensavano di ricostituire uno Stato per difendere la Francia e non avevano fede nella forza e nella capacità autorganizzativa del proletariato francese ed europeo. La tesi di Bakunin è quella di dare vita a una resistenza viva, non perfetta da un punto di vista anarchico, ma comunque produttiva ed efficace. Qui si pongono, in tutta la loro inconsistenza teorica e pratica, le obiezioni di coloro che non sono disposti a coinvolgersi se non alle condizioni della più assoluta purezza, senza ombra di presenze estranee alla luminosa scelta anarchica. Ma la realtà non è mai come la si desidera, per cui occorre fare i conti con le forze nemiche ma anche con quelle che, in un dato momento storico, si trovano a svolgere il ruolo di “compagni di percorso”. Conformemente agli interessi del suo tempo Bakunin dedica una parte considerevole del suo lavoro a confutare le prove dell’esistenza di Dio e a teorizzare una dimostrazione materialista della verità come obiettivo raggiungibile grazie alla ragione in base alla conformità tra speculazione filosofica, attività pratica e realtà sociale. Come si vede il processo non è ortodosso, nel senso seguito poniamo dal pensiero ateo liberale e positivista, anzi una buona parte del suo lavoro è proprio dedicata a criticare la “nuova Chiesa positivista” che cerca di prendere il posto della vecchia, e non lo è per due motivi: perché fa entrare la vita concreta nella dimostrazione dell’impossibilità di un Dio veramente agente nel mondo, e perché affida alla lotta di classe, in una società spezzata in due dallo sfruttamento e dalla miseria, quindi dal dominio dispotico dello Stato (di qualsiasi natura questo sia) il compito di dire l’ultima parola in merito all’esistenza di Dio. Condizione della libertà è quindi l’abolizione dello Stato e della sua alleata più importante: la Chiesa. Solo dopo si potrà organizzare la società in maniera diversa, ma non dall’alto in basso sulla base di una teoria ideale a priori. “La futura organizzazione sociale deve essere fatta dal basso in alto, per mezzo della libera associazione e federazione dei lavoratori, innanzitutto nelle associazioni, poi nei comuni, nelle regioni, nelle nazioni, e, finalmente, in una grande federazione internazionale e universale. Allora si realizzerà il vero ordine della libertà, quell’ordine che, anziché rinnegare, afferma e accomuna gli interessi degli individui e della società”. La tesi anarchica è ormai completa in tutti i suoi dettagli.
Le opere complete di Michail Bakunin sono a cura di Arthur Lehning dell’Internationaal Instituut Voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam.

Michail Bakunin
Opere complete di Michail Bakunin – Vol. VII – La guerra franco-tedesca e la rivoluzione sociale in Francia (1870-1871)

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
1993, rilegato in tela, pagine 440
- ESAURITO - Prossima ristampa

Questo volume raccoglie gli scritti riguardanti l’attività rivoluzionaria del periodo precedente al conflitto franco-prussiano. E’ un Bakunin al lavoro sul piano insurrezionale. Una mole impressionante di rapporti e di impegni, teorici e pratici, lo incalza. Egli li affronta con grande energia e concentrazione, non perdendo mai di vista le altre azioni che lo legano, a livello internazionale, a situazioni molto diverse fra loro. Mirabilmente, l’analisi non risente né dell’urgenza del momento, né dei problemi immediati della lotta e dell’organizzazione che spesso, con le loro bbrutali realtà, impongono ripiegamenti analitici, e perfino compromessi. Questi scritti sono un modello unico d’analisi rivolga d’una società deteriorata da irreparabile sconfitta militare. In ‘tempi a noi recenti, di fronte a condizioni abbastanza simili, l’appello di Bakunin all’autorganizzazione, alla lotta di massa e alla guerriglia ha mantenuto tutta la sua importanza.
Contenuto del volume
Lettera a un Francese. Lettera a un Francese sulla crisi attuale. Il risveglio dei popoli. Calepino del settembre 1870. Federazione rivoluzionaria delle comuni. La situazione politica in Francia. Lettera a Alphonse Esquiros. Tre conferenze agli operai della Valle di Saint-Imier. Il principio di Stato. Corrispondenza.
Appendici - Progetto d’un programma rivoluzionario. Al popolo Tedesco. Manifesto alle sezioni dell’Internazionale. Protesta del comitato federale Romando. Appello del comitato centrale di salute della Francia. Bakunin e l’Internazionale a Lione. Una pagina di vita di Bakunin. Atto di accusa contro Bakunin e altri. Rapporti inviati alla Terza Sezione. Rendiconti. Lettere.
Le opere complete di Michail Bakunin sono a cura di Arthur Lehning dell’Internationaal Instituut Voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam.

Michail Bakunin
Opere complete di Michail Bakunin – Vol. VI – Relazioni slave (1870-1875)

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
1985, rilegato in tela, pagine 368
euro 16,00

Se c’è un tema dominante che attraversa tutta l’attività teorica e pratica di Bakunin, questo è il conflitto tra spontaneità e organizzazione, tra passione rivoluzionaria e forma sufficientemente rigida dei gruppi che si pongono l’obiettivo di distruggere il potere dello Stato, tra totalità del movimento rivoluzionario delle popolazioni e specificità delle strutture minoritarie di lotta. E questo conflitto si ripresenta qui in queste pagine dedicate al mondo slavo e russo, nell’interezza della sua complessità e nella serie estremamente interessante delle sue contraddizioni.
Contenuto del volume
Qualche parola ai miei giovani fratelli in Russia. La pena di morte in Russia. La scienza e la questione vitale della rivoluzione. L’alleanza rivoluzionaria universale della democrazia sociale. Lettera sul movimento rivoluzionario in Russia. Gli intrighi di Outine. Scritti concernenti le relazioni con i Polacchi e i Serbi a Zurigo. Articoli scritti per la raccolta “Istoriceskoe Razvitie Internacionala”. Programmi della Fraternità. Corrispondenza riguardante le attività della Fraternità russa. Il socialismo rivoluzionario in Russia. La Russia.
Appendici - Documenti sui conflitti nell’Internazionale relativi all’Alleanza e al Congresso de L’Aia. Documenti riguardanti le relazioni di Bakunin con i Polacchi e i Serbi di Zurigo. Corrispondenza. M. Sazin: Scritti autobiografici. A proposito del “memoriale” del conte Palen.
Le opere complete di Michail Bakunin sono a cura di Arthur Lehning dell’Internationaal Instituut Voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam.

Michail Bakunin
Opere complete di Michail Bakunin – Vol. V – Rapporti con Sergej Necaev (1870-1872)

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
2007, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 298
- ESAURITO - Prossima ristampa

Alla fine di marzo del 1869 Bakunin incontra Necaev. Come sempre i suoi rapporti e i suoi interessi si sviluppano sul piano europeo e non rimangono nella piccola cerchia dell’emigrazione. Ma è senza soldi, con una famiglia sulle spalle. Si sente vecchio, è vecchio. Le sue idee sono maturate pienamente. Il progetto rivoluzionario anarchico è delineato in quasi tutte le sue linee. Si può dire che in questo momento la sola forza di Bakunin sono le sue idee chiare, i suoi contatti e le sue esperienze. Da un lato, Necaev che con la decisione rivoluzionaria personifica l’azione, il progetto attivo della distruzione del vecchio ordine; dall’altro lato, Bakunin, più conoscitore degli uomini, più maturo, in grado di sviluppare un piano d’intervento più di quanto non possa fare la superficialità sprovveduta del decisissimo Necaev. Dalla catastrofe rivoluzionaria debbono salvarsi i sentimenti, i valori; deve salvarsi la parola data e l’amicizia, il senso del sentirsi compagni: altrimenti dopo la distruzione non sarà più possibile ricostruire.
Contenuto del volume
Agli Ufficiali dell’esercito russo. Scritti e lettere riguardo l’incriminazione di Necaev. Contributi al “Kolokol”. Lettera di Necaev e Bakunin al Redattore del “Volksstaat”. Lettere di Bakunin riguardanti la sua rottura con Necaev. Scritti e lettera in merito all’arresto di Necaev.
Appendici - Istruttoria giudiziaria complotto avente per scopo il rovesciamento del governo legittimo di Russia. Proclami dell’inizio del 1870. Lettera dei redattori del “Kolokol” agli ufficiali russi in Polonia. Lettera di G. Lopatin. Lettera di A. Trusov a S. Markovic. Documenti relativi a Necaev.
Le opere complete di Michail Bakunin sono a cura di Arthur Lehning dell’Internationaal Instituut Voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam.

Michail Bakunin
Opere complete di Michail Bakunin – Vol. IV – Stato e Anarchia. Dove andare cosa fare (1873)

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
2021, 2a ediz., brossura, pagine 344
euro 16,00

Stato e Anarchia è il più organico e il più significativo dei grandi scritti di Bakunin. Pur restando incompleto, come tutti gli altri suoi lavori, ha una visione d’insieme che lo rende riuscitissimo esempio di analisi politica e sociale preparatoria per l’azione. In questo libro è reperibile un motivo conduttore profondo, non turbato dalle polemiche contingenti, da cui deriva il suo fascino che resta intatto da oltre cento anni. Il vasto insieme di analisi, che a tutta prima sembra vago e fluido, trova una forma precisa nello scontro tra lo Stato e la rivoluzione sociale, tra il potere e l’anarchia, tra l’autorità e la libertà. Ma questo scontro non è visto in chiave metafisica – le letture hegeliane sono messe da parte, mentre una metodologia più vicina alla realtà è impiegata costantemente. Nessuna vicenda storica determinata, nessun predominio di questo o quel fattore, nessuna logica storicistica: solo una valutazione dei mezzi alla luce della necessità di raggiungere il fine rivoluzionario.
Contenuto del volume
Stato e Anarchia (La lotta dei due partiti nell’Associazione Internazionale dei Lavoratori). Appendice A. Appendice B. Programma della Sezione slava di Zurigo. Dove andare, cosa fare?
Appendici – Petr Lavrov: Avanti! Il nostro programma.
Le opere complete di Michail Bakunin sono a cura di Arthur Lehning dell’Internationaal Instituut Voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam.

Michail Bakunin
Opere complete di Michail Bakunin – Vol. III – La questione germano-slava. Il comunismo di Stato (1872)

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
1999, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 444
- in preparazione la nuova edizione -

Questo volume contiene gli scritti relativi alle lotte interne alla Prima Internazionale, scritti che trattano il problema del comunismo di Stato e la questione germano-slava. E’ un Bakunin maturo che è al lavoro, un uomo al massimo della chiarezza analitica del proprio pensiero e con una prospettiva d’azione ben delineata, conseguente alle proprie analisi. Certe volte la polemica prende la mano, ma si tratta di aspetti marginali. Il centro della riflessione è chiaro: la ricerca delle condizioni che rendono possibile la rivoluzione antiautoritaria, l’indicazione dei pericoli cui va incontro la rivoluzione autoritaria.
Contenuto del volume
Ai compagni della Federazione delle sessioni internazionali del Giura. La Germania e il comunismo di Stato. Risposta alla circolare privata del Consiglio generale sulle cosiddette scissioni nell’Internazionale. Mandato imperativo ai delegati giurassiani per il Congresso de L’Aia. Lettere a Celso Ceretti e Carlo Gambuzzi. Risoluzioni del Congresso anti-autoritario internazionale di Saint-Imier (15 settembre 1872). Lettera al giornale “La Liberté” di Bruxelles. Scritto contro Marx.
Appendici – Documenti dell’A.I.T. in riferimento alla Russia e alla Polonia. Documenti relativi al discorso di Borkheim pronunciato alla Lega internazionale della pace e della libertà, Ginevra 1867. Cesar De Paepe: Le istituzioni attuali dell’Internazionale dal punto di vista dell’avvenire. Lettere di Marx e Becker alla sezione russa dell’A.I.T. di Ginevra. Friedrich Engels: Il Congresso di Sonvillier e l’Internazionale. Marx-Engels: Le cosiddette scissioni nell’Internazionale. Referendum sulla revisione della Costituzione federale svizzera. Documenti relativi alla revisione degli Statuti generali dell’A.I.T. Documenti relativi alla Conferenza della Federazione italiana a Rimini del 4 agosto 1872. Documenti relativi al Congresso de L’Aia.
Le opere complete di Michail Bakunin sono a cura di Arthur Lehning dell’Internationaal Instituut Voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam.

Michail Bakunin
Opere complete di Michail Bakunin – Vol. II – La Prima Internazionale e il conflitto con Marx. Scritti e materiali (1871-1872)

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
1989, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 376
- ESAURITO - Prossima ristampa

I testi di Bakunin inclusi nel presente volume aprono la strada ad una serie d’importanti considerazioni sul rapporto marxismo-anarchismo o, se si vuole, in forma più ampia, sul rapporto tra il modo autoritario d’intendere la lotta rivoluzionaria ed il modo libertario. Solo che, al termine della lettura, quando la vasta raccolta messa insieme dalla costanza e dall’erudizione storiografica di Lehning, si è dispiegata sotto i nostri occhi, ci accorgiamo che il segno tradizionale di questo scontro è leggermente diverso; appare con chiarezza la copertura ideologica che ha camuffato fino ad oggi lo scontro, la deformazione di parte che ne ha travisato il messaggio di fondo.
Contenuto del volume
Il socialismo e Mazzini: lettera agli amici d’Italia. Ai redattori del “Proletario Italiano”. Articolo “contro Mazzini”. Lettera agli internazionalisti di Bologna. Rapporti personali con Marx. Lettera a Celso Ceretti (dicembre 1871). Lettera alla redazione del “Gazzettino Rosa”. L’Italia e il Consiglio generale dell’A.I.T. Lettera agli internazionalisti di Milano. Lettera al redattore del “Gazzettino Rosa”. Articolo francese. Al Rubicone: lettera a Lodovico Nabruzzi. Al Rubicone e a tutti gli altri amici. Lettera a Celso Ceretti (febbraio 1872).
Appendici – Estratti di Bakunin degli scritti di Mazzini. Agli operai delegati al Congresso di Roma. Giuseppe Mazzini: Ai rappresentanti gli artigiani nel Congresso di Roma. La “Neue Rheinische Zeitung“ e Bakunin. Marx e Engels su Bakunin. Documenti sulla Conferenza di Londra. Documenti del Congresso di Sonvillier.
Le opere complete di Michail Bakunin sono a cura di Arthur Lehning dell’Internationaal Instituut Voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam.

Michail Bakunin
Opere complete di Michail Bakunin – Vol. I – La polemica con Mazzini. Scritti e materiali (1871-1872)

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
1989, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 314
euro 16,00

Bakunin è scrittore ricchissimo e scarsamente sistematico. Le fatiche che affrontò nel corso della sua lunga militanza non gli consentirono di trasformare organicamente il turbine di pensieri, di problemi, di analisi, di prospettive risolutive che gli si affacciava alla mente, e che spesso finiva per essere sommerso da un turbine successivo, non meno ricco sebbene mai contraddittorio. Tutto ciò non può non essere tenuto presente nella lettura di un’opera che nella battaglia quotidiana non perde mai di vista i punti fondamentali, essenziali, in cui bisogna colpire il nemico. A testimoniare la serietà e l’impegno di lavoro di Bakunin sono i frammenti: una grande quantità di scritti messi da parte, elaborati per fornire un’analisi definitiva spesso, anch’essa, lasciata incompleta in vista di una probabile continuazione mai realizzata. Questi frammenti vedono qui la luce per la prima volta.
Contenuto del volume
Risposta d’un internazionale a Giuseppe Mazzini. Risposta (Articolo secondo). L’Internazionale e Mazzini. Lettera a “La Liberté”, Bruxelles. Riassunto delle pagine 50-112 del manoscritto (La teologia politica di Mazzini e l’Internazionale). Risposta a “L’Unità Italiana” (Appendice). Risposta a “L’Unità Italiana”. La teologia politica di Mazzini seconda parte. Frammenti e varianti.
Appendici – L’Internazionale e Mazzini. Manifesto dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori. Congresso operaio. Associazione Internazionale dei Lavoratori.
Le opere complete di Michail Bakunin sono a cura di Arthur Lehning dell’Internationaal Instituut Voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam.

Alfredo M. Bonanno
Michail Bakunin. Contro la Storia Volume I

Pensiero e azione – 18/19
2013, 2 voll. rilegati in tela, pagine 696
euro 30,00

Contenuto del primo volume
Introduzione – La polemica con Mazzini – Annotazioni – La Prima Internazionale in Italia e il conflitto con Marx – Annotazioni – La questione germano-slava. Il comunismo di Stato – Annotazioni
Contenuto del secondo volume
Stato e Anarchia – Annotazioni – Rapporti con Sergej Necaev – Annotazioni – Relazioni slave – Annotazioni – La guerra franco-prussiana e la rivoluzione sociale in Francia – Annotazioni – L’Impero knut-germanico e la Rivoluzione sociale – Annotazioni – Di Bakunin si muore – Annotazioni

Alfredo M. Bonanno
Michail Bakunin. Contro la Storia Volume II

Pensiero e azione – 18/19
2013, 2 voll. rilegati in tela, pagine 696
euro 30,00

Contenuto del secondo volume
Stato e Anarchia – Annotazioni – Rapporti con Sergej Necaev – Annotazioni – Relazioni slave – Annotazioni – La guerra franco-prussiana e la rivoluzione sociale in Francia – Annotazioni – L’Impero knut-germanico e la Rivoluzione sociale – Annotazioni – Di Bakunin si muore – Annotazioni
 
 

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Prossime uscite
Rudolf Rocker, Nazionalismo e cultura William Godwin, Ricerca sulla giustizia politica e sulla sua influenza su morale e felicità Alfredo M. Bonanno, L’ospite inatteso Luigi Galleani, La fine dell’anarchismo? Anselmo Lorenzo, Il proletariato militante. Memorie di un internazionale Bakunin, Opere vol. II – La Prima Internazionale e il conflitto con Marx Pëtr Kropotkin, Il mutuo appoggio Dominique Karamazov, Miseria del femminismo A cura di Alfredo Bonanno, Estetica dell’anarchismo Feral Faun, Rivoluzione selvaggia