Titoli
Pëtr Kropotkin
Parole di un ribelle
Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Biblioteca di Anarchismo – 21
2012, 2a ediz., pagine 192
– in ristampa –
Un libro di lotta, tagliente come una lama, non un testo scientifico, come ci si aspetterebbe da Kropotkin. Qui c’è il combattente non il geografo e lo scienziato sociale. C’è l’uomo che ha alle spalle una lunga attività clandestina, un’evasione dalla prigione – fra le peggiori – zarista, e che sta accingendosi ad assaggiare quelle della democratica Francia. Insomma un uomo d’azione. Pur non essendo una lettura direttamente attualizzabile, mutate le condizioni storiche che oggi ci circondano da ogni parte, asfissiandoci e non alimentando le speranze di cui invece questo libro è intessuto, rimane lettura fraternamente fruibile. In altre parole, è un libro d’azione e per l’azione.
Biblioteca di Anarchismo – 21
2012, 2a ediz., pagine 192
– in ristampa –
Un libro di lotta, tagliente come una lama, non un testo scientifico, come ci si aspetterebbe da Kropotkin. Qui c’è il combattente non il geografo e lo scienziato sociale. C’è l’uomo che ha alle spalle una lunga attività clandestina, un’evasione dalla prigione – fra le peggiori – zarista, e che sta accingendosi ad assaggiare quelle della democratica Francia. Insomma un uomo d’azione. Pur non essendo una lettura direttamente attualizzabile, mutate le condizioni storiche che oggi ci circondano da ogni parte, asfissiandoci e non alimentando le speranze di cui invece questo libro è intessuto, rimane lettura fraternamente fruibile. In altre parole, è un libro d’azione e per l’azione.
15 gen 2020 Leggi il testo completo...
First of May Group
Per una milizia cittadina
Elementi di lotta insurrezionale
Biblioteca di Anarchismo – 20
2012, pagine 144
euro 10,00
Il fatto che tanta acqua sia passata sotto i ponti da quando queste annotazioni furono redatte, e incolpevoli artisti messi al lavoro per tratteggiare vignette esplicative, non significa che l’imperiosa necessità di questo documento non permanga identica. Che le facce siano mutate, e i salamelecchi diventati più untuosi e meno rozzi, che le disavventure del capitale emergano in primo piano, non vuol dire che in ultima sede, come estrema spiaggia su cui collocarsi e difendere i privilegi e lo sfruttamento, non ci sia il nemico armato. Questo è sempre là. Si è di molto affinato, adesso ha mezzi che prima non poteva permettersi, e ciò anche perché le difficoltà stesse del capitale convincono quest’ultimo a pagare in anticipo una difesa che potrebbe rivelarsi più urgente del previsto. E noi? Cosa volete che vi dica? Non è che si siano fatti molti passi avanti di fronte ai problemi che a suo tempo, più di trent’anni fa, questo documento sollevava.
2012, pagine 144
euro 10,00
Il fatto che tanta acqua sia passata sotto i ponti da quando queste annotazioni furono redatte, e incolpevoli artisti messi al lavoro per tratteggiare vignette esplicative, non significa che l’imperiosa necessità di questo documento non permanga identica. Che le facce siano mutate, e i salamelecchi diventati più untuosi e meno rozzi, che le disavventure del capitale emergano in primo piano, non vuol dire che in ultima sede, come estrema spiaggia su cui collocarsi e difendere i privilegi e lo sfruttamento, non ci sia il nemico armato. Questo è sempre là. Si è di molto affinato, adesso ha mezzi che prima non poteva permettersi, e ciò anche perché le difficoltà stesse del capitale convincono quest’ultimo a pagare in anticipo una difesa che potrebbe rivelarsi più urgente del previsto. E noi? Cosa volete che vi dica? Non è che si siano fatti molti passi avanti di fronte ai problemi che a suo tempo, più di trent’anni fa, questo documento sollevava.
15 mar 2020 Leggi il testo completo...
Ernest Cœurderoy
I giorni dell’esilio
Volume III
Postfazione di Raoul Vaneigem
Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 19
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 19
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00
1 mar 2020 Leggi il testo completo...
Ernest Cœurderoy
I giorni dell’esilio
Volume II
Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 18
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 18
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00
15 feb 2020 Leggi il testo completo...
Ernest Cœurderoy
I giorni dell’esilio
(in tre volumi)
Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 17/18/19
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00
Cœurderoy è scrittore complesso, e per l’epoca sua, che tale lo covò in seno come una serpe maligna, e per lo stile che fu connaturato al modo di vedere il mondo, e per la difficoltà degli argomenti che affrontò. Siamo davanti ad un grande scrittore, non a un giornalista, rivoluzionario per quanto si voglia, ma sempre orecchiante della penna. E leggere uno scrittore grande, che campeggia solitario nel mare della letteratura romantica europea del suo tempo è, oggi, per noi, un’impresa senza pari difficile. Non abbiamo strumenti a portata di mano, non abbiamo termini di paragone, non c’è qualcosa di simile a cui le nostre usate letture possano chiedere ausilio di memoria. Non abbiamo mai letto niente di simile.Cœurderoy non prepara anarchici, non vuole indirizzare e ancor meno lisciare il pelo a qualcuno, sia pure al solo referente che, per via deduttiva, si deve ammettere potesse costituire, anche ai suoi tempi, il ristretto numero di lettori per cui scriveva.
Lotta da solo, contro tutti e quindi anche contro la trama ideologica che minaccia, via via, di respingerlo e di catturarlo, di allettarlo e di ripugnargli. Ed è lotta gigantesca. Si può dire che non esiste un solo argomento riconducibile a una sacrosanta ortodossia rivoluzionaria, ribadita dai maggiorenti dell’epoca sua, e dell’epoca nostra.
Al lettore costante e coraggioso la scoperta.
“Per fare passare la rivoluzione attraverso questo secolo come un ferro rovente, bisogna fare una sola cosa: Demolire l’autorità. Questa proposizione non ha bisogno di essere dimostrata. Che ciascuno si interroghi e dica se è per sua volontà o per forza che sopporta che un altro si proclami suo padrone e agisca come tale. Dica se non ritiene di valere quanto un’altro. Dica se è contento di fare ingrassare sempre papi, imperatori, re, rappresenanti, monopolisti, medici, istitutori, giudici, giornalisti, tribuni, direttori, dittatori. Dica se non desidera essere al più presto sollevato da tutto ciò. Dica se non capisce meglio da solo ciò che gli è utile e se volentieri si rimette nelle mani di altra gente.”
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 17/18/19
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00
Cœurderoy è scrittore complesso, e per l’epoca sua, che tale lo covò in seno come una serpe maligna, e per lo stile che fu connaturato al modo di vedere il mondo, e per la difficoltà degli argomenti che affrontò. Siamo davanti ad un grande scrittore, non a un giornalista, rivoluzionario per quanto si voglia, ma sempre orecchiante della penna. E leggere uno scrittore grande, che campeggia solitario nel mare della letteratura romantica europea del suo tempo è, oggi, per noi, un’impresa senza pari difficile. Non abbiamo strumenti a portata di mano, non abbiamo termini di paragone, non c’è qualcosa di simile a cui le nostre usate letture possano chiedere ausilio di memoria. Non abbiamo mai letto niente di simile.Cœurderoy non prepara anarchici, non vuole indirizzare e ancor meno lisciare il pelo a qualcuno, sia pure al solo referente che, per via deduttiva, si deve ammettere potesse costituire, anche ai suoi tempi, il ristretto numero di lettori per cui scriveva.
Lotta da solo, contro tutti e quindi anche contro la trama ideologica che minaccia, via via, di respingerlo e di catturarlo, di allettarlo e di ripugnargli. Ed è lotta gigantesca. Si può dire che non esiste un solo argomento riconducibile a una sacrosanta ortodossia rivoluzionaria, ribadita dai maggiorenti dell’epoca sua, e dell’epoca nostra.
Al lettore costante e coraggioso la scoperta.
“Per fare passare la rivoluzione attraverso questo secolo come un ferro rovente, bisogna fare una sola cosa: Demolire l’autorità. Questa proposizione non ha bisogno di essere dimostrata. Che ciascuno si interroghi e dica se è per sua volontà o per forza che sopporta che un altro si proclami suo padrone e agisca come tale. Dica se non ritiene di valere quanto un’altro. Dica se è contento di fare ingrassare sempre papi, imperatori, re, rappresenanti, monopolisti, medici, istitutori, giudici, giornalisti, tribuni, direttori, dittatori. Dica se non desidera essere al più presto sollevato da tutto ciò. Dica se non capisce meglio da solo ciò che gli è utile e se volentieri si rimette nelle mani di altra gente.”
1 feb 2020 Leggi il testo completo...
Ernest Cœurderoy
I giorni dell’esilio
Volume I
Introduzioni di Alfredo M. Bonanno
Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 17
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 17
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00
1 feb 2020 Leggi il testo completo...
Max Stirner
Scritti minori
Con l’aggiunta degli ultimi ritrovamenti
Biblioteca di Anarchismo – 16
2024, 3a ediz., pagine 312
euro 15,00
Questa raccolta viene pubblicata seguendo un criterio diverso da quello che John Henry Mackay applicò nella sua seconda edizione, quella del 1914. Ciò significa che essa si presenta in modo diverso anche dalla traduzione di Angelo Treves che segue strettamente l’ordine fissato da Mackay. In effetti quest’ordine aveva delle pecche considerevoli mettendo insieme scritti di grande importanza, frutto della riflessione filosofica di Stirner, con note redazionali e piccole cronache quotidiane che fanno parte del suo lavoro giornalistico. Eppure, anche in questi “pezzi” di scarso significato e di improbabile lettura si trovano importanti spunti. Il contenuto del volume, quindi, è stato diviso in tredici capitoli: I. Scritti sull’educazione e sulla scuola – II. Arte e religione – III. Scritti su Königsberg – IV. Alcune cose provvisorie sullo Stato fondato sull’amore – V. Recensione a I misteri di Parigi di Eugène Sue – VI. Risposte alle critiche mosse a L’unico e la sua proprietà - VII. Scritti su Bruno Bauer – VIII. Risposta di un membro della comunità berlinese alla lettera dei 57 ecclesiastici intitolata La festività domenicale. Parole d’amore ai nostri parrocchiani - IX. Il problema ebraico – X. Scritti sulla censura – XI. I “Liberi” – XII. Scritti vari – XIII. Ultimi ritrovamenti
2024, 3a ediz., pagine 312
euro 15,00
Questa raccolta viene pubblicata seguendo un criterio diverso da quello che John Henry Mackay applicò nella sua seconda edizione, quella del 1914. Ciò significa che essa si presenta in modo diverso anche dalla traduzione di Angelo Treves che segue strettamente l’ordine fissato da Mackay. In effetti quest’ordine aveva delle pecche considerevoli mettendo insieme scritti di grande importanza, frutto della riflessione filosofica di Stirner, con note redazionali e piccole cronache quotidiane che fanno parte del suo lavoro giornalistico. Eppure, anche in questi “pezzi” di scarso significato e di improbabile lettura si trovano importanti spunti. Il contenuto del volume, quindi, è stato diviso in tredici capitoli: I. Scritti sull’educazione e sulla scuola – II. Arte e religione – III. Scritti su Königsberg – IV. Alcune cose provvisorie sullo Stato fondato sull’amore – V. Recensione a I misteri di Parigi di Eugène Sue – VI. Risposte alle critiche mosse a L’unico e la sua proprietà - VII. Scritti su Bruno Bauer – VIII. Risposta di un membro della comunità berlinese alla lettera dei 57 ecclesiastici intitolata La festività domenicale. Parole d’amore ai nostri parrocchiani - IX. Il problema ebraico – X. Scritti sulla censura – XI. I “Liberi” – XII. Scritti vari – XIII. Ultimi ritrovamenti
1 gen 2020 Leggi il testo completo...
Bernard Thomas
Jacob Alexandre Marius
detto Escande, Attila, Georges, Bonnet, Féran, Duro a morire, il Ladro
Postfazione di Alfredo M. Bonanno
Biblioteca di Anarchismo – 15
2008, 3a ediz., pagine 230
euro 15,00
Jacob ha svaligiato centinaia di case borghesi, ha ricavato una ricchezza enorme, e l’ha messa a disposizione del movimento anarchico internazionale. Il suo progetto era utopicamente insensato, tendendo ad allargare il numero dei “lavoratori della notte” e quindi a svuotare dall’interno, con questi prelievi coatti, la forza repressiva della classe borghese. Utopie, siamo d’accordo, ma non è qui il punto.
Rubare è indispensabile per un rivoluzionario, rubare ai ricchi. È indispensabile perché altrimenti non potrebbe trovare i mezzi per la propria attività rivoluzionaria diretta a sovvertire l’ordine esistente.
Questo non è un libro di avventure, anche se ciò può aver cercato Thomas.
Biblioteca di Anarchismo – 15
2008, 3a ediz., pagine 230
euro 15,00
Jacob ha svaligiato centinaia di case borghesi, ha ricavato una ricchezza enorme, e l’ha messa a disposizione del movimento anarchico internazionale. Il suo progetto era utopicamente insensato, tendendo ad allargare il numero dei “lavoratori della notte” e quindi a svuotare dall’interno, con questi prelievi coatti, la forza repressiva della classe borghese. Utopie, siamo d’accordo, ma non è qui il punto.
Rubare è indispensabile per un rivoluzionario, rubare ai ricchi. È indispensabile perché altrimenti non potrebbe trovare i mezzi per la propria attività rivoluzionaria diretta a sovvertire l’ordine esistente.
Questo non è un libro di avventure, anche se ciò può aver cercato Thomas.
19 feb 2017 Leggi il testo completo...
Pëtr Kropotkin
Il mutuo appoggio
Un fattore dell’evoluzione
Postfazione di Alfredo M. Bonanno
Biblioteca di Anarchismo – 14
2012, 2a ediz. 1a rist., pagine 236
– in ristampa -
Per attaccare il nemico non ho bisogno della collaborazione di una dottrina, né di un incitamento alla lotta in nome di un processo sotterraneo e invisibile. Se continuo a leggere in questo modo il libro di Kropotkin, è meglio chiuderlo subito e pensare ad altro. E del mutuo appoggio di cui parla Kropotkin? Lo vedo solo quando ho cominciato il mio attacco. Ecco il punto. Malatesta e Kropotkin si distanziano solo per una questione di tempi. Alzo le vele al vento della rivolta, cioè della verità, e sono quello che sono. Non sono in attesa di un’attestazione di aiuto sotterranea che da qualche parte protocolli le mie straordinarie nuove condizioni, sono io quelle condizioni straordinarie, sono io la verità primordiale separata ma, evidentemente, ritrovata. E che la festa cominci.
Biblioteca di Anarchismo – 14
2012, 2a ediz. 1a rist., pagine 236
– in ristampa -
Per attaccare il nemico non ho bisogno della collaborazione di una dottrina, né di un incitamento alla lotta in nome di un processo sotterraneo e invisibile. Se continuo a leggere in questo modo il libro di Kropotkin, è meglio chiuderlo subito e pensare ad altro. E del mutuo appoggio di cui parla Kropotkin? Lo vedo solo quando ho cominciato il mio attacco. Ecco il punto. Malatesta e Kropotkin si distanziano solo per una questione di tempi. Alzo le vele al vento della rivolta, cioè della verità, e sono quello che sono. Non sono in attesa di un’attestazione di aiuto sotterranea che da qualche parte protocolli le mie straordinarie nuove condizioni, sono io quelle condizioni straordinarie, sono io la verità primordiale separata ma, evidentemente, ritrovata. E che la festa cominci.
15 dic 2019 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Trattato delle Inutilità. Parte seconda: Rien
Biblioteca di Anarchismo – 11/12/13
2012, 3 voll. rilegati in tela, pagine 2002
euro 80,00
La ricerca personale è un’altra condizione dell’individuo, prospettandosi come coinvolgimento è l’antitesi del bisogno istituzionale che non scompare mai del tutto in quanto si consolida negli aspetti del campo che ogni critica, per quanto negativa, non può fare scomparire del tutto con un colpo di bacchetta magica. In me, mancando il movente didascalico, prende una dimensione insospettata e inarrestabile il movente provocatorio, di ricerca, di sollecitazione alla riflessione, movente, quest’ultimo, che non è affatto di natura pedagogica. Lepidezze e scipitaggini. In me c’è poca disponibilità ad attendere, elemento essenziale del maestro, e molta attitudine alla spinta. Non sono una persona particolarmente gradevole. La solitudine radicale non necessariamente conduce a rintracciare chi potrebbe essere interior intimo meo et superior summo meo, secondo Agostino. Sono convinto che Agostino non voleva ottenere dal suo dio ciò che mette al di sopra di tutti, la qualificazione che consente di accedere alla città di Dio. L’ho sempre immaginato con i Vandali alle porte, intento a completare i suoi scritti, a rivedere parole, a curare i contorsionismi retorici. Kafka mi ricorda gli egittologi. Le mummie sono il pane quotidiano di questi ultimi. Solo gli ubriachi si immaginano (sich einbilden) di sapere parlare correttamente. La ricerca della qualità è una questione di pulsione intima, interna alle mie considerazioni in corso di impossibile completamento, qualcosa di simile alla gelosia. Una questione di genio. Per questo motivo Agostino non è mai stato un uomo saggio, poniamo come Origene, assolutamente non in grado di evirarsi come suprema conferma di avere vinto la volontà. Egli sa che questa strada è sbagliata, ed è sbagliata perché gli è impossibile. Con il dolore forgio il mio passo verso la qualità, il passo definitivo. Agostino non ha mai voluto fare questo passo, si è sempre mantenuto in bilico, e quando non ne poteva più, quando stava per accedere alla cosa, ecco che decide di mettere rimedio all’irrimediabile, parlando di superiorità. Non ci si subordina alla cosa, ci si lascia catturare, ma si resta sempre indipendenti, separati, liberi. Alla fine Agostino si rende conto di essere libero, ed è allora che capisce fino in fondo quanto è pesante la predestinazione. Lui era veramente un predestinato? Assolutamente no. La città santa non era per lui. Decidere su questa ambivalenza, anche se può tranquillamente essere considerata una chiacchiera da perdigiorno, diventa importante, può avere ripercussioni su tutti i recessi della mia vita. Mi sono arrischiato a considerarla appunto una chiacchiera, di punto in bianco, una decisione che ho preso con l’ardore e la sconsideratezza della gioventù, per poi continuare a mangiare e a tacere come sempre, spesso a soffrire. Ma il coraggio non poteva arrivare imballato e infiocchettato da questa parte, erano altre le vie dalla carovana che nel frattempo lo stava trasportando fino al mio molo di partenza.
2012, 3 voll. rilegati in tela, pagine 2002
euro 80,00
La ricerca personale è un’altra condizione dell’individuo, prospettandosi come coinvolgimento è l’antitesi del bisogno istituzionale che non scompare mai del tutto in quanto si consolida negli aspetti del campo che ogni critica, per quanto negativa, non può fare scomparire del tutto con un colpo di bacchetta magica. In me, mancando il movente didascalico, prende una dimensione insospettata e inarrestabile il movente provocatorio, di ricerca, di sollecitazione alla riflessione, movente, quest’ultimo, che non è affatto di natura pedagogica. Lepidezze e scipitaggini. In me c’è poca disponibilità ad attendere, elemento essenziale del maestro, e molta attitudine alla spinta. Non sono una persona particolarmente gradevole. La solitudine radicale non necessariamente conduce a rintracciare chi potrebbe essere interior intimo meo et superior summo meo, secondo Agostino. Sono convinto che Agostino non voleva ottenere dal suo dio ciò che mette al di sopra di tutti, la qualificazione che consente di accedere alla città di Dio. L’ho sempre immaginato con i Vandali alle porte, intento a completare i suoi scritti, a rivedere parole, a curare i contorsionismi retorici. Kafka mi ricorda gli egittologi. Le mummie sono il pane quotidiano di questi ultimi. Solo gli ubriachi si immaginano (sich einbilden) di sapere parlare correttamente. La ricerca della qualità è una questione di pulsione intima, interna alle mie considerazioni in corso di impossibile completamento, qualcosa di simile alla gelosia. Una questione di genio. Per questo motivo Agostino non è mai stato un uomo saggio, poniamo come Origene, assolutamente non in grado di evirarsi come suprema conferma di avere vinto la volontà. Egli sa che questa strada è sbagliata, ed è sbagliata perché gli è impossibile. Con il dolore forgio il mio passo verso la qualità, il passo definitivo. Agostino non ha mai voluto fare questo passo, si è sempre mantenuto in bilico, e quando non ne poteva più, quando stava per accedere alla cosa, ecco che decide di mettere rimedio all’irrimediabile, parlando di superiorità. Non ci si subordina alla cosa, ci si lascia catturare, ma si resta sempre indipendenti, separati, liberi. Alla fine Agostino si rende conto di essere libero, ed è allora che capisce fino in fondo quanto è pesante la predestinazione. Lui era veramente un predestinato? Assolutamente no. La città santa non era per lui. Decidere su questa ambivalenza, anche se può tranquillamente essere considerata una chiacchiera da perdigiorno, diventa importante, può avere ripercussioni su tutti i recessi della mia vita. Mi sono arrischiato a considerarla appunto una chiacchiera, di punto in bianco, una decisione che ho preso con l’ardore e la sconsideratezza della gioventù, per poi continuare a mangiare e a tacere come sempre, spesso a soffrire. Ma il coraggio non poteva arrivare imballato e infiocchettato da questa parte, erano altre le vie dalla carovana che nel frattempo lo stava trasportando fino al mio molo di partenza.
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Prossime uscite
Rudolf Rocker, Nazionalismo e cultura
William Godwin, Ricerca sulla giustizia politica
e sulla sua influenza su morale e felicità
Alfredo M. Bonanno, Tre metri quadrati. Scritti e conferenze sul carcere
Alfredo M. Bonanno, L’ospite inatteso
Anselmo Lorenzo, Il proletariato militante. Memorie di un internazionalista
Alfredo M. Bonanno, La dimensione anarchica
Pëtr Kropotkin, Il mutuo appoggio
Pëtr Kropotkin, Parole di un ribelle
A cura di Alfredo Bonanno, Estetica dell’anarchismo
Feral Faun, Rivoluzione selvaggia