Titoli
Émile Henry
Colpo su colpo
Opuscoli provvisori – 36
2013, pagine160
euro 4,00
Chi alza la mano contro i dominatori e contro i loro servi paga con la vita. Ecco l’insegnamento che si trae dalla lettura di questo libro dedicato alla vicenda di Émile Henry, l’anarchico che decise, sul finire dell’Ottocento, di attaccare con le bombe il nemico di classe. Lo tengano presente i compagni che si illudono di mettere paura. Chi gestisce il dominio non si impaurisce facilmente. Serra i ranghi e va avanti. Anzi, non appena si accende qualche fuocherello, qui e là, immediatamente invoca leggi speciali e provvedimenti esemplari. Normale amministrazione. Spetta a noi decidere che fare. Stare a guardare, aspettando che tutto vada a soqquadro per scendere dal marciapiede su cui siamo fermi, oppure attaccare per primi. Anche a costo di trovare schierati – chi poteva immaginarselo – una buona parte dei nostri stessi compagni. Malatesta, a suo tempo, altri, ai giorni nostri.
2013, pagine160
euro 4,00
Chi alza la mano contro i dominatori e contro i loro servi paga con la vita. Ecco l’insegnamento che si trae dalla lettura di questo libro dedicato alla vicenda di Émile Henry, l’anarchico che decise, sul finire dell’Ottocento, di attaccare con le bombe il nemico di classe. Lo tengano presente i compagni che si illudono di mettere paura. Chi gestisce il dominio non si impaurisce facilmente. Serra i ranghi e va avanti. Anzi, non appena si accende qualche fuocherello, qui e là, immediatamente invoca leggi speciali e provvedimenti esemplari. Normale amministrazione. Spetta a noi decidere che fare. Stare a guardare, aspettando che tutto vada a soqquadro per scendere dal marciapiede su cui siamo fermi, oppure attaccare per primi. Anche a costo di trovare schierati – chi poteva immaginarselo – una buona parte dei nostri stessi compagni. Malatesta, a suo tempo, altri, ai giorni nostri.
20 giu 2016 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Guerra civile
Opuscoli provvisori – 35
2013, 2a ediz., pagine
euro 4,00
Il passaggio verso la rivoluzione, semmai dovesse aprirsi, attraverserà il terreno bruciato della guerra, della peggiore guerra immaginabile, quella che si è soliti definire “guerra civile”. Questo libro, che a distanza di più di un decennio, ripresento all’attenzione dei miei pochi lettori, cerca di non fare un passo indietro di fronte al disgusto e allo sgomento che di solito prendono alla gola quando si considera il fondo oscuro dell’animo umano, il contenuto orrendo della bestia assetata di sangue. Purtroppo l’uomo, con tutte le sue velleità di grandezza e di progresso è anche questo, ed è anche con questi sentimenti oscuri che bisognerà fare i conti. Per cortesia tenete lontane per un attimo le illusioni degli aggiustamenti illuministi. Siamo su di un terreno minato. Attenzione.
2013, 2a ediz., pagine
euro 4,00
Il passaggio verso la rivoluzione, semmai dovesse aprirsi, attraverserà il terreno bruciato della guerra, della peggiore guerra immaginabile, quella che si è soliti definire “guerra civile”. Questo libro, che a distanza di più di un decennio, ripresento all’attenzione dei miei pochi lettori, cerca di non fare un passo indietro di fronte al disgusto e allo sgomento che di solito prendono alla gola quando si considera il fondo oscuro dell’animo umano, il contenuto orrendo della bestia assetata di sangue. Purtroppo l’uomo, con tutte le sue velleità di grandezza e di progresso è anche questo, ed è anche con questi sentimenti oscuri che bisognerà fare i conti. Per cortesia tenete lontane per un attimo le illusioni degli aggiustamenti illuministi. Siamo su di un terreno minato. Attenzione.
10 giu 2016 Leggi il testo completo...
Alain Ajax – Dominique Fauquet
La democrazia contro gli individui
Opuscoli provvisori – 34
2013, pagine 44
euro 4,00
Non una critica “politica”, questo prima di tutto. Il punto focale non è tanto un’analisi del dominio quanto un far fronte ai problemi dell’individuo, del singolo, nei riguardi dei processi che tendono a incasellarlo in una specificità artificiale. Stirner sta sullo sfondo, non come un nume tutelare, ma come un obiettivo inarrivabile da cui attingere orientamento e sostanza. Altro autore essenziale per questo testo: Cœurderoy, enigmatico e misconosciuto come sempre. I limiti stessi del lavoro di Ajax e Fauquet sono i motivi per cui rendono anche oggi interessante una sua rilettura, in mutate (ma non troppo) condizioni del dominio.
2013, pagine 44
euro 4,00
Non una critica “politica”, questo prima di tutto. Il punto focale non è tanto un’analisi del dominio quanto un far fronte ai problemi dell’individuo, del singolo, nei riguardi dei processi che tendono a incasellarlo in una specificità artificiale. Stirner sta sullo sfondo, non come un nume tutelare, ma come un obiettivo inarrivabile da cui attingere orientamento e sostanza. Altro autore essenziale per questo testo: Cœurderoy, enigmatico e misconosciuto come sempre. I limiti stessi del lavoro di Ajax e Fauquet sono i motivi per cui rendono anche oggi interessante una sua rilettura, in mutate (ma non troppo) condizioni del dominio.
30 mag 2016 Leggi il testo completo...
Yves Le Manach
Critica del consiliarismo
e altri scritti
Opuscoli provvisori – 33
2013, pagine 60
euro 4,00
Complessivamente questo lavoro di Le Manach si integra con quelli che lo seguono nel presente opuscolo in una comune visione “contro” il lavoro. Forse oggi non è facile cogliere gli aspetti recuperativi del consiliarismo, visto che l’ideologia lavorista si è camuffata sotto sigle differenti, pur rimanendo con il medesimo scopo di tutelare il futuro della produzione contro ogni possibile attacco. Ma, sfatato l’equivoco terminologico, la sostanza appare in tutta evidenza. Il produttore, liberandosi dalla produzione che lo sovrasta e lo grava, opprimendolo, non ha che da perdere le proprie catene. Ogni sviolinatura restauratrice, dall’ampio ventaglio riformista all’estremismo progettuale dell’anarcosindacalismo, non può negare questa grande evidenza. Tagliare col passato, ecco il movente intimo di ogni aspirazione rivoluzionaria.
2013, pagine 60
euro 4,00
Complessivamente questo lavoro di Le Manach si integra con quelli che lo seguono nel presente opuscolo in una comune visione “contro” il lavoro. Forse oggi non è facile cogliere gli aspetti recuperativi del consiliarismo, visto che l’ideologia lavorista si è camuffata sotto sigle differenti, pur rimanendo con il medesimo scopo di tutelare il futuro della produzione contro ogni possibile attacco. Ma, sfatato l’equivoco terminologico, la sostanza appare in tutta evidenza. Il produttore, liberandosi dalla produzione che lo sovrasta e lo grava, opprimendolo, non ha che da perdere le proprie catene. Ogni sviolinatura restauratrice, dall’ampio ventaglio riformista all’estremismo progettuale dell’anarcosindacalismo, non può negare questa grande evidenza. Tagliare col passato, ecco il movente intimo di ogni aspirazione rivoluzionaria.
20 mag 2016 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Carcere e lotte dei detenuti
Opuscoli provvisori – 32
2013, 2a ediz., pagine 126
euro 4,00
Quale è la linea di demarcazione che spinge alla rivolta irrimediabile? Si tratta di un confronto di equilibri col potere e non è facile scoprire le carte di quest’ultimo, come non è facile mettere sul tavolo le carte che ognuno ha in mano, in genere modeste e di poco peso, se si esclude la propria vita. Chi guarda le mura di un carcere dall’esterno non si rende conto di come questo equilibrio sia precario e di come possa rompersi da un momento all’altro. Chi vive dentro un carcere lo sa e sta allerta, aspetta il momento buono per colpire il nemico che ogni sera, con accuratezza sopraffina, chiude il blindato. Il luogo estremo dell’istituzione totale è quello dove il potere mette in mostra la vera essenza di se stesso, il tessuto più intimo di cui è fatto.
2013, 2a ediz., pagine 126
euro 4,00
Quale è la linea di demarcazione che spinge alla rivolta irrimediabile? Si tratta di un confronto di equilibri col potere e non è facile scoprire le carte di quest’ultimo, come non è facile mettere sul tavolo le carte che ognuno ha in mano, in genere modeste e di poco peso, se si esclude la propria vita. Chi guarda le mura di un carcere dall’esterno non si rende conto di come questo equilibrio sia precario e di come possa rompersi da un momento all’altro. Chi vive dentro un carcere lo sa e sta allerta, aspetta il momento buono per colpire il nemico che ogni sera, con accuratezza sopraffina, chiude il blindato. Il luogo estremo dell’istituzione totale è quello dove il potere mette in mostra la vera essenza di se stesso, il tessuto più intimo di cui è fatto.
10 mag 2016 Leggi il testo completo...
Pierleone Porcu
Viaggio nell’occhio del ciclone
Opuscoli provvisori – 31
2013, pagine 96
euro 4,00
Scritto più di vent’anni fa, questo testo mantiene intatta la sua importanza pratica e teorica perché non dà per scontato nessuno sviluppo delle ipotesi insurrezionali di partenza, non assegna a se stesso – né suggerisce al problematico lettore – nessun obiettivo immediatamente tangibile, ma soltanto dubbi e possibilità operative, in altri termini, dà l’avvio a intraprendere la ricerca di un possibile progetto rivoluzionario che non si limiti all’assommazione delle forze provviste di contrassegno di autenticità. Le pratiche insurrezionali che si susseguono dappertutto, mi confermano sulla validità di scelte che devono ancora vedere non dico la loro applicazione, che forse non la vedranno mai per come sono state formulate, ma la loro corretta comprensione.
2013, pagine 96
euro 4,00
Scritto più di vent’anni fa, questo testo mantiene intatta la sua importanza pratica e teorica perché non dà per scontato nessuno sviluppo delle ipotesi insurrezionali di partenza, non assegna a se stesso – né suggerisce al problematico lettore – nessun obiettivo immediatamente tangibile, ma soltanto dubbi e possibilità operative, in altri termini, dà l’avvio a intraprendere la ricerca di un possibile progetto rivoluzionario che non si limiti all’assommazione delle forze provviste di contrassegno di autenticità. Le pratiche insurrezionali che si susseguono dappertutto, mi confermano sulla validità di scelte che devono ancora vedere non dico la loro applicazione, che forse non la vedranno mai per come sono state formulate, ma la loro corretta comprensione.
30 apr 2016 Leggi il testo completo...
Michele Schirru
Uccidere il tiranno
Opuscoli provvisori – 30
2013, pagine 168
euro 4,00
Da solo, all’appuntamento col tiranno, per ucciderlo. Da solo contro Mussolini, contro il boia che aveva dato vita a un partito di miserabili e di sopraffattori che aveva imbrigliato il popolo italiano dopo avere ucciso o costretto all’esilio ogni opposizione. Da solo contro gli attendismi, contro le chiacchiere, contro gli accordi e le coalizioni nate nei corridoi della politica di sinistra. Da solo contro tutti, contro la prudenza e contro la ragione, contro l’orrore. Mettendo in gioco la propria vita per respirare finalmente un’aria libera, lui, proprio lui che non viveva nemmeno in Italia ma che dall’oppressione fascista si sentiva colpito come qualsiasi uomo che vuole essere libero e che in questo suo legittimo desiderio si vede ostacolato dall’impossibile libertà dei tanti sottoposti a una dittatura stupida e ignobile come tutti i dispotismi. Ecco il punto. Mettendo da parte per un momento, per un solo momento, ogni altra considerazione, c’è da chiedersi: è giusta quest’analisi – che tale era stata la riflessione che in Schirru aveva preceduto la decisione di agire –, è giusto mettersi in gioco individualmente e fino in fondo? Anche oggi, in un regime politico che la poltroneria mentale di tanti definiscono “democrazia”, sarebbe giusta una decisione del genere? Oppure solo la dittatura la rende legittima?
2013, pagine 168
euro 4,00
Da solo, all’appuntamento col tiranno, per ucciderlo. Da solo contro Mussolini, contro il boia che aveva dato vita a un partito di miserabili e di sopraffattori che aveva imbrigliato il popolo italiano dopo avere ucciso o costretto all’esilio ogni opposizione. Da solo contro gli attendismi, contro le chiacchiere, contro gli accordi e le coalizioni nate nei corridoi della politica di sinistra. Da solo contro tutti, contro la prudenza e contro la ragione, contro l’orrore. Mettendo in gioco la propria vita per respirare finalmente un’aria libera, lui, proprio lui che non viveva nemmeno in Italia ma che dall’oppressione fascista si sentiva colpito come qualsiasi uomo che vuole essere libero e che in questo suo legittimo desiderio si vede ostacolato dall’impossibile libertà dei tanti sottoposti a una dittatura stupida e ignobile come tutti i dispotismi. Ecco il punto. Mettendo da parte per un momento, per un solo momento, ogni altra considerazione, c’è da chiedersi: è giusta quest’analisi – che tale era stata la riflessione che in Schirru aveva preceduto la decisione di agire –, è giusto mettersi in gioco individualmente e fino in fondo? Anche oggi, in un regime politico che la poltroneria mentale di tanti definiscono “democrazia”, sarebbe giusta una decisione del genere? Oppure solo la dittatura la rende legittima?
20 nov 2015 Leggi il testo completo...
Jean-Pierre Voyer
Introduzione alla scienza della pubblicità
Opuscoli provvisori – 29
2013, 3a ediz., pagine 80
euro 4,00
Lettura attenta, questa, degli ultimi sussulti situazionisti, non accomunabile con quella puzza di cane morto che si sentiva all’epoca in altri testi. In sua compagnia pochi scritti che cercheremo di pubblicare nei prossimi numeri di questa collana. Quale il pregio? L’avere individuato l’apparenza come sostanza dello spettacolo o, meglio, della pubblicità, di cui tutti ci strafoghiamo nella nostra vita quotidiana. Apparire e non essere. Viviamo per dar conto agli altri, mai a noi stessi. La nostra vita di fantasmi e ombre è leggibile in chiave altrui, per quel che ci concerne dobbiamo adeguarci, se appena rialziamo il capo ci inchiodano come ribelli e terroristi. Non siamo mai noi stessi ma solo il riflesso di gesti e parole che proiettiamo sul fondo della caverna dei massacri, dove i nostri contributi al comune compito sanguinoso appaiono con i contrassegni della ineluttabilità. Non è vero che lo spettacolo ci rende estranei a noi stessi – e sul situazionismo è stata pronunciata la parola fine – anzi, la pubblicità, che è spettacolo cosciente di sé fino in fondo, ci rende perfettamente quello che siamo: apparenze in balia di codici e procedure amministrate i quali ci obbligano a fare quello che va fatto, produrre prima di tutto. Questo libretto traduce in un’analisi altamente sofisticata il percorso di liberazione che possiamo ancora scavare all’interno delle mura che ormai ci circondano da ogni parte. Consideriamolo come strumento per l’azione che riprendiamo in mano a distanza di tanto tempo.
2013, 3a ediz., pagine 80
euro 4,00
Lettura attenta, questa, degli ultimi sussulti situazionisti, non accomunabile con quella puzza di cane morto che si sentiva all’epoca in altri testi. In sua compagnia pochi scritti che cercheremo di pubblicare nei prossimi numeri di questa collana. Quale il pregio? L’avere individuato l’apparenza come sostanza dello spettacolo o, meglio, della pubblicità, di cui tutti ci strafoghiamo nella nostra vita quotidiana. Apparire e non essere. Viviamo per dar conto agli altri, mai a noi stessi. La nostra vita di fantasmi e ombre è leggibile in chiave altrui, per quel che ci concerne dobbiamo adeguarci, se appena rialziamo il capo ci inchiodano come ribelli e terroristi. Non siamo mai noi stessi ma solo il riflesso di gesti e parole che proiettiamo sul fondo della caverna dei massacri, dove i nostri contributi al comune compito sanguinoso appaiono con i contrassegni della ineluttabilità. Non è vero che lo spettacolo ci rende estranei a noi stessi – e sul situazionismo è stata pronunciata la parola fine – anzi, la pubblicità, che è spettacolo cosciente di sé fino in fondo, ci rende perfettamente quello che siamo: apparenze in balia di codici e procedure amministrate i quali ci obbligano a fare quello che va fatto, produrre prima di tutto. Questo libretto traduce in un’analisi altamente sofisticata il percorso di liberazione che possiamo ancora scavare all’interno delle mura che ormai ci circondano da ogni parte. Consideriamolo come strumento per l’azione che riprendiamo in mano a distanza di tanto tempo.
10 nov 2015 Leggi il testo completo...
“Insurrezione”
Parafulmini e controfigure
Opuscoli provvisori – 28
2013, 3a ediz., pagine 96
euro 4,00
La critica sviluppata in queste pagine, ormai vecchia di più di trent’anni, resta sempre valida. Non perché, come la verità, può essere detta una volta per tutte, che di verità non si trattava e non si tratta, ma perché l’arte di non guardare in faccia nessuno rimane tutt’ora la sola valida in questa materia. Quando si tratta di che fare della propria vita le chiacchiere devono tacere, e queste parole, che il provveduto lettore forse leggerà qui per la prima volta, visto che degli antichi lettori – tranne sparute eccezioni – sembrerebbe non essere rimasta traccia alcuna, sono tutt’altro che chiacchiere. Hanno ferito e continuano a ferire, specialmente colpiscono come non mai l’ottusità di quel fare che chiama a testimonianza di sé proprio se stesso. Atroce accorgimento che mai ce ne furono.
2013, 3a ediz., pagine 96
euro 4,00
La critica sviluppata in queste pagine, ormai vecchia di più di trent’anni, resta sempre valida. Non perché, come la verità, può essere detta una volta per tutte, che di verità non si trattava e non si tratta, ma perché l’arte di non guardare in faccia nessuno rimane tutt’ora la sola valida in questa materia. Quando si tratta di che fare della propria vita le chiacchiere devono tacere, e queste parole, che il provveduto lettore forse leggerà qui per la prima volta, visto che degli antichi lettori – tranne sparute eccezioni – sembrerebbe non essere rimasta traccia alcuna, sono tutt’altro che chiacchiere. Hanno ferito e continuano a ferire, specialmente colpiscono come non mai l’ottusità di quel fare che chiama a testimonianza di sé proprio se stesso. Atroce accorgimento che mai ce ne furono.
1 nov 2015 Leggi il testo completo...
Azione Rivoluzionaria
Contributi alla critica armata libertaria
Opuscoli provvisori – 27
2013, 3a ediz., pagine 144
euro 4,00
L’esperienza di AR, di cui si discute a lungo in queste vecchie pagine, dimostra come un’organizzazione nata con intendimenti anarchici si sia, a poco a poco, involuta verso un’autoconsiderazione di se stessa come primo obiettivo da garantire e accrescere se non proprio da mantenere e salvaguardare a qualsiasi costo. Dalle azioni, provviste al loro interno di senso e contenuto rivoluzionari, ci si indirizza – come il lettore spassionato può constatare da solo – verso un rimuginare teorico che non può condurre se non a un cautelarsi nella propria giustificazione ad esistere. Mai come oggi, mentre ci si avvia a una nuova stagione di lotte insurrezionali, questo problema, dell’organizzazione e del rischio di un autofagocitarsi senza ritegno, deve essere posto senza mezzi termini. La generalizzazione dello scontro non ammette livelli privilegiati ma non è nemmeno ciecamente consegnabile all’improvvisazione e al cieco spontaneismo. Guardatevi attorno. Dallo scontro quotidiano bisognerà passare, prima o poi – meglio prima che poi – a un progetto insurrezionale più dettagliato e coerente, in grado di coinvolgere e non soltanto di dimostrare quanto siamo determinati.
2013, 3a ediz., pagine 144
euro 4,00
L’esperienza di AR, di cui si discute a lungo in queste vecchie pagine, dimostra come un’organizzazione nata con intendimenti anarchici si sia, a poco a poco, involuta verso un’autoconsiderazione di se stessa come primo obiettivo da garantire e accrescere se non proprio da mantenere e salvaguardare a qualsiasi costo. Dalle azioni, provviste al loro interno di senso e contenuto rivoluzionari, ci si indirizza – come il lettore spassionato può constatare da solo – verso un rimuginare teorico che non può condurre se non a un cautelarsi nella propria giustificazione ad esistere. Mai come oggi, mentre ci si avvia a una nuova stagione di lotte insurrezionali, questo problema, dell’organizzazione e del rischio di un autofagocitarsi senza ritegno, deve essere posto senza mezzi termini. La generalizzazione dello scontro non ammette livelli privilegiati ma non è nemmeno ciecamente consegnabile all’improvvisazione e al cieco spontaneismo. Guardatevi attorno. Dallo scontro quotidiano bisognerà passare, prima o poi – meglio prima che poi – a un progetto insurrezionale più dettagliato e coerente, in grado di coinvolgere e non soltanto di dimostrare quanto siamo determinati.
20 ott 2015 Leggi il testo completo...
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Opuscoli provvisori
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Opere complete di Michail Bakunin
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William Godwin, Ricerca sulla giustizia politica
e sulla sua influenza su morale e felicità
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Alfredo M. Bonanno, L’ospite inatteso
Anselmo Lorenzo, Il proletariato militante. Memorie di un internazionalista
Alfredo M. Bonanno, La dimensione anarchica
Pëtr Kropotkin, Il mutuo appoggio
Pëtr Kropotkin, Parole di un ribelle
A cura di Alfredo Bonanno, Estetica dell’anarchismo
Feral Faun, Rivoluzione selvaggia