Bonanno, Alfredo M.
Alfredo M. Bonanno
Miseria della cultura. Cultura della miseria
Seconda edizione riveduta e corretta
Pensiero e azione – 37
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 368
euro 20,00
Rinascono a nuova veste questi due opuscoli dapprima condannati alla separazione e a un eccessivo snellimento. Adesso sono completati con le riflessioni ulteriori sull’argomento, quasi tutte condotte nel carcere di Trieste, e con più aggiornate testimonianze.
Nessun intento didascalico, come per altro non c’era nella prima edizione. L’argomento si presta a estremismi di ogni sorta, lasciamoli da parte. La parola è quello che è, la cultura ne è l’allargamento degenere, com’è ovvio che sia. Siamo tutti dalla parte sbagliata e non sarà di certo qualche sapiente aggiustatina che raddrizzerà la barra del timone.
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 368
euro 20,00
Rinascono a nuova veste questi due opuscoli dapprima condannati alla separazione e a un eccessivo snellimento. Adesso sono completati con le riflessioni ulteriori sull’argomento, quasi tutte condotte nel carcere di Trieste, e con più aggiornate testimonianze.
Nessun intento didascalico, come per altro non c’era nella prima edizione. L’argomento si presta a estremismi di ogni sorta, lasciamoli da parte. La parola è quello che è, la cultura ne è l’allargamento degenere, com’è ovvio che sia. Siamo tutti dalla parte sbagliata e non sarà di certo qualche sapiente aggiustatina che raddrizzerà la barra del timone.
15 ago 2020 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Manuale scientifico a uso degli increduli
Seconda edizione riveduta e corretta
Pensiero e azione – 36
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 335
euro 20,00
Chi sono gli increduli? Coloro che non accettano l’autorità costituita, non per una questione di principio, che ciò sarebbe ancora atteggiamento incongruo di accettazione dell’autorità, ideologismo bello e buono, come si è convenuto di chiamarlo, ma che non accettano perché vogliono lottare nel concreto, al di là degli aspetti formali e deimassimalismi buoni per tutte le stagioni. Una critica negativa? Sì.Anche questo. Ma ancora più oltre.
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 335
euro 20,00
Chi sono gli increduli? Coloro che non accettano l’autorità costituita, non per una questione di principio, che ciò sarebbe ancora atteggiamento incongruo di accettazione dell’autorità, ideologismo bello e buono, come si è convenuto di chiamarlo, ma che non accettano perché vogliono lottare nel concreto, al di là degli aspetti formali e deimassimalismi buoni per tutte le stagioni. Una critica negativa? Sì.Anche questo. Ma ancora più oltre.
1 ago 2020 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
I fondamenti di una teoria filosofica dell’indeterminazione
Seconda edizione
Pensiero e azione – 35
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 336
euro 20,00
Dopo quasi mezzo secolo esce la seconda edizione di questo libro. Altri tempi e altre urgenze si muovevano nel mio orizzonte. Nuove pratiche stavano per schiudersi e precedenti ricerche concludersi senza per ciò propormi un accomodamento che facesse tacere le mie inquietudini.
Contenuto del volume
Introduzione alla prima edizione – Limiti e possibilità di una collaborazione filosofia-scienza – + e – - Principi essenziali di logica – L’indeterminazione filosofica – Appendice: Questioni da discutere
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 336
euro 20,00
Dopo quasi mezzo secolo esce la seconda edizione di questo libro. Altri tempi e altre urgenze si muovevano nel mio orizzonte. Nuove pratiche stavano per schiudersi e precedenti ricerche concludersi senza per ciò propormi un accomodamento che facesse tacere le mie inquietudini.
Contenuto del volume
Introduzione alla prima edizione – Limiti e possibilità di una collaborazione filosofia-scienza – + e – - Principi essenziali di logica – L’indeterminazione filosofica – Appendice: Questioni da discutere
15 lug 2020 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Dominio e rivolta
Seconda edizione riveduta e corretta con l’aggiunta delle conferenze di Patrasso, Atene, Iraklio, Volos, Thessaloniki, Ioànnina
Pensiero e azione – 34
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 352
euro 20,00
Seconda edizione riveduta e corretta con l’aggiunta delle conferenze di Patrasso, Atene, Iraklio,Volos, Tessalonica, Ioannina.
I testi qui presentati sono la trascrizione della registrazione su nastro di un seminario in quattro serate tenuto alla Facoltà di Sociologia dell’Università “La Sapienza” di Roma. Sebbene leggermente sistemati per una lettura più agevole, essi risentono fortemente dell’origine discorsiva sia nella forma che nell’evolversi degli argomenti. Il tema del dominio e quello della rivolta contrassegnano il fronte dello scontro, la linea di combattimento, la divisione tra inclusi ed esclusi.
Tutti i testi, a quel chemi sembra rileggendone la stesura trascritta, sono attraversati da una voglia di rompere con l’inquadramento classico del procedere riflessivo, della proposizione logica. Cosa, ovviamente, impossibile senza cadere nel delirio puro, scelta da cui mi tenevano lontano i miei ascoltatori. Non c’èmodo di non farsi condizionare da chi vuole ascoltare e dal luogo stesso, dall’ambiente in cui le parole risuonano (come sapevano perfettamente gli antichi filosofi greci).
Contenuto del volume
Nota introduttiva alla prima edizione – Primo seminario – Secondo seminario – Terzo seminario – Quarto seminario – Colpire il nemico – Distruzione del lavoro – Dibattito alla radio 98 FM di Atene – Discussione con i compagni dell’archivio anarchico di Nicosia – Senza collaborare – Insurrezione – Attaccare i punti deboli del nemico – Tramonto del proletariato – Appendice: Approfondimento della sconfitta
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 352
euro 20,00
Seconda edizione riveduta e corretta con l’aggiunta delle conferenze di Patrasso, Atene, Iraklio,Volos, Tessalonica, Ioannina.
I testi qui presentati sono la trascrizione della registrazione su nastro di un seminario in quattro serate tenuto alla Facoltà di Sociologia dell’Università “La Sapienza” di Roma. Sebbene leggermente sistemati per una lettura più agevole, essi risentono fortemente dell’origine discorsiva sia nella forma che nell’evolversi degli argomenti. Il tema del dominio e quello della rivolta contrassegnano il fronte dello scontro, la linea di combattimento, la divisione tra inclusi ed esclusi.
Tutti i testi, a quel chemi sembra rileggendone la stesura trascritta, sono attraversati da una voglia di rompere con l’inquadramento classico del procedere riflessivo, della proposizione logica. Cosa, ovviamente, impossibile senza cadere nel delirio puro, scelta da cui mi tenevano lontano i miei ascoltatori. Non c’èmodo di non farsi condizionare da chi vuole ascoltare e dal luogo stesso, dall’ambiente in cui le parole risuonano (come sapevano perfettamente gli antichi filosofi greci).
Contenuto del volume
Nota introduttiva alla prima edizione – Primo seminario – Secondo seminario – Terzo seminario – Quarto seminario – Colpire il nemico – Distruzione del lavoro – Dibattito alla radio 98 FM di Atene – Discussione con i compagni dell’archivio anarchico di Nicosia – Senza collaborare – Insurrezione – Attaccare i punti deboli del nemico – Tramonto del proletariato – Appendice: Approfondimento della sconfitta
15 giu 2020 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
L’ospite inatteso
Pensiero e azione – 33
2014, rilegato in tela, pagine 368
euro 20,00
La morte e la vita. Ecco l’oggetto di questo libro. Collocarsi al bivio tra queste due realtà, è guardare nell’abisso senza tremare, senza lasciarsi attirare verso il basso, in modo da trovare una soluzione qualsiasi a problemi troppo grandi, troppo angosciosi. La vita può essere un’apparenza – anzi quasi sempre lo è – ma è diversa della morte. Quest’ultima è l’assenza di quella stessa apparenza, l’azzeramento di quello che viene fuori come negazione o rifiuto dell’essere. È troppo impegnativo essere e quindi ripieghiamo sull’apparire. La vita non è quindi né uniforme né necessaria. C’è gente che vive una vita da morto, una vita da cadavere e quando muore realmente neanche si accorge di quello che ha perduto. Noi non pensiamo mai che la nostra vita è una sola e che non ci sono repliche. Vivere è quindi un impegno che può accedere all’essere e può rimanere ombra nella parete della caverna dei massacri. Ognuno pensa di scegliere la propria vita, di costruire le proprie possibilità. Malgrado ogni illusione possibile ciò è vero solo in minima parte. Non c’è una vocazione biologica che ci sollecita a vivere, anzi spesso ci comportiamo istintivamente in modo esattamente contrario. Corriamo rischi quotidiani, abitudini deleterie, chiudiamo gli occhi a ogni evidenza vitale. Ma questo è un fare che conduce solo – se assegnato a un attento controllo – a costruire una macchina più duratura, forse una morta inconsapevole lunga esattamente quanto la propria vita. Non è quindi l’aspetto meramente biologico che coglie il senso della vita. Forse è proprio il contrario.
Mettendosi in gioco, anche pericolosamente – e questo libro è uno squarcio modesto del mio essermi messo in gioco – forse si accede alle condizioni della vita, si comprende il movimento intrinseco del vivere stesso.
Esco così dall’apparenza? Forse. Potrebbero essere solo concetti velleitari, in fondo occorrono mezzi a disposizione. La semplice volontà non è capace di liberarci, essa ci inchioda al fare quotidiano e il fare – per quanto spericolato sia (è un ex corridore motociclistico che scrive) – è sempre sotto il controllo della volontà. La vita è l’essere e l’essere è qualità. La qualità non si trova nel fare ma nell’agire. La vita è pertanto azione. La morte, di cui tante volte si parlerà in questo libro, è nell’azione un momento della verità, qualità primaria insieme alla libertà. Irrimediabilmente nell’azione posso incontrare la mia morte e posso determinare la morte del nemico.
2014, rilegato in tela, pagine 368
euro 20,00
La morte e la vita. Ecco l’oggetto di questo libro. Collocarsi al bivio tra queste due realtà, è guardare nell’abisso senza tremare, senza lasciarsi attirare verso il basso, in modo da trovare una soluzione qualsiasi a problemi troppo grandi, troppo angosciosi. La vita può essere un’apparenza – anzi quasi sempre lo è – ma è diversa della morte. Quest’ultima è l’assenza di quella stessa apparenza, l’azzeramento di quello che viene fuori come negazione o rifiuto dell’essere. È troppo impegnativo essere e quindi ripieghiamo sull’apparire. La vita non è quindi né uniforme né necessaria. C’è gente che vive una vita da morto, una vita da cadavere e quando muore realmente neanche si accorge di quello che ha perduto. Noi non pensiamo mai che la nostra vita è una sola e che non ci sono repliche. Vivere è quindi un impegno che può accedere all’essere e può rimanere ombra nella parete della caverna dei massacri. Ognuno pensa di scegliere la propria vita, di costruire le proprie possibilità. Malgrado ogni illusione possibile ciò è vero solo in minima parte. Non c’è una vocazione biologica che ci sollecita a vivere, anzi spesso ci comportiamo istintivamente in modo esattamente contrario. Corriamo rischi quotidiani, abitudini deleterie, chiudiamo gli occhi a ogni evidenza vitale. Ma questo è un fare che conduce solo – se assegnato a un attento controllo – a costruire una macchina più duratura, forse una morta inconsapevole lunga esattamente quanto la propria vita. Non è quindi l’aspetto meramente biologico che coglie il senso della vita. Forse è proprio il contrario.
Mettendosi in gioco, anche pericolosamente – e questo libro è uno squarcio modesto del mio essermi messo in gioco – forse si accede alle condizioni della vita, si comprende il movimento intrinseco del vivere stesso.
Esco così dall’apparenza? Forse. Potrebbero essere solo concetti velleitari, in fondo occorrono mezzi a disposizione. La semplice volontà non è capace di liberarci, essa ci inchioda al fare quotidiano e il fare – per quanto spericolato sia (è un ex corridore motociclistico che scrive) – è sempre sotto il controllo della volontà. La vita è l’essere e l’essere è qualità. La qualità non si trova nel fare ma nell’agire. La vita è pertanto azione. La morte, di cui tante volte si parlerà in questo libro, è nell’azione un momento della verità, qualità primaria insieme alla libertà. Irrimediabilmente nell’azione posso incontrare la mia morte e posso determinare la morte del nemico.
2 apr 2020 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Lezioni (fuori luogo) di storia della filosofia. Catania
Volume II
Presocratici – Galilei, 1954-1955
Pensiero e azione – 32
2015, 2 voll. rilegati in tela, pagine 718
euro 40,00
2015, 2 voll. rilegati in tela, pagine 718
euro 40,00
1 mag 2021 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Lezioni (fuori luogo) di storia della filosofia. Catania
Vol. I
Cartesio – Merleau-Ponty, 1953-1954
Pensiero e azione – 31
2015, 2 voll. rilegati in tela, pagine 718
euro 40,00
2015, 2 voll. rilegati in tela, pagine 718
euro 40,00
1 apr 2021 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Lezioni (fuori luogo) di storia della filosofia. Catania
Pensiero e azione – 31/32
2015, 2 voll. rilegati in tela, pagine 718
euro 40,00
Vol. I: Cartesio – Merleau-Ponty, 1953-1954
Vol. II: Presocratici – Galilei, 1954-1955
2015, 2 voll. rilegati in tela, pagine 718
euro 40,00
Vol. I: Cartesio – Merleau-Ponty, 1953-1954
Vol. II: Presocratici – Galilei, 1954-1955
1 mag 2021 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Pëtr Kropotkin
Contro la scienza
Pensiero e azione – 30
2014, rilegato in tela, pagine 360
euro 20,00
In tante occasioni mi sono soffermato su Kropoktin, sulle sue tesi scientifiche e sulle sue analisi rivoluzionarie e anarchiche. Via via con minore entusiasmo, fino a distogliermene, negli ultimi anni, quasi del tutto, almeno dopo la stesura e la pubblicazione delle mie postfazioni a La Conquista del pane e a Il mutuo appoggio, punti nodali del pensiero di questo affascinante studioso anarchico. Il fatto è che con l’andare del tempo due cose sono andate crescendo dentro di me: la sfiducia nelle chiare e luminose prospettive dell’animo umano e la parallela sfiducia sulle possibilità della scienza, più o meno ammodernata, di dar sostegno a qualunque progetto di questo tipo.
Non che avessi mai avuto una grande fiducia in processi interni alla realtà, processi in fondo di natura deterministica anche se vissuti attraverso insinuazioni probabilistiche, ma anche le mie ampie ricerche sull’indeterminismo non riuscivano a nascondere il sogno, così ben radicato in ogni anarchico, del buon selvaggio rousseauiano che prima o poi finisce per venire fuori. Adesso non guardo più al futuro – visto peraltro che questo, per me, non può che essere vicenda di poco respiro – per quanto non possa surrettiziamente affermare che la melma che ho trovato dentro la realtà, qualunque tipo di realtà, continuerà così fino al termine dei tempi. Se la bestia umana potrà un giorno librarsi verso quella libera “presa nel mucchio” di cui parla Kropotkin, non circoscrivendola peraltro all’ambito economico soltanto, non lo so, ma non ho da tempo fondato il mio agire su questa ipotesi.
Contro la scienza, come contro la storia. Il parallelo non può essere attutito, le responsabilità sono tante, i milioni di morti diventano sempre di più, i macelli si aprono dappertutto e pochi sembrano accorgersene, visto come sono impegnati a svangare la tutela dei propri interessi. Raccogliersi sotto le file scientifiche o sotto quelle storiche, come i miei pochi lettori sanno, per me non ha molta efficacia di distinzione. Responsabili si è sotto l’egida della scienza come sotto quella della storia, e le consociate pullulano disordinatamente, confondendo i ranghi, tanto che diventa solo faccenda nominalistica distinguere tra chi abbraccia come proprio idolo la scienza e chi la storia. Trovo, da questo punto di vista, più conseguente, nella sua affiliazione altezzosa e conscia di sé, Gentile che non Croce. Eppure questi due lottatori del positivismo imperate in nome dell’idealismo da sostenere, andavano gridando ai quattro venti di essere per l’unità, il primo, per la distinzione, il secondo. Fascismo e liberalismo, sfumature da chiacchieroni. Lasciamole alle tarme del ricordo.
Contenuto del volume
Introduzione – La conquista del pane – Il mutuo appoggio – Prefazione per una nuova edizione de L’Etica – Letteratura russa – Lo Stato e il suo ruolo storico – La grande rivoluzione – La forbice dell’anarchia – Anarchia come organizzazione – Lettere a Lenin – Manifesto dei Sedici – Parole di un ribelle – Analisi critica della scientificità
2014, rilegato in tela, pagine 360
euro 20,00
In tante occasioni mi sono soffermato su Kropoktin, sulle sue tesi scientifiche e sulle sue analisi rivoluzionarie e anarchiche. Via via con minore entusiasmo, fino a distogliermene, negli ultimi anni, quasi del tutto, almeno dopo la stesura e la pubblicazione delle mie postfazioni a La Conquista del pane e a Il mutuo appoggio, punti nodali del pensiero di questo affascinante studioso anarchico. Il fatto è che con l’andare del tempo due cose sono andate crescendo dentro di me: la sfiducia nelle chiare e luminose prospettive dell’animo umano e la parallela sfiducia sulle possibilità della scienza, più o meno ammodernata, di dar sostegno a qualunque progetto di questo tipo.
Non che avessi mai avuto una grande fiducia in processi interni alla realtà, processi in fondo di natura deterministica anche se vissuti attraverso insinuazioni probabilistiche, ma anche le mie ampie ricerche sull’indeterminismo non riuscivano a nascondere il sogno, così ben radicato in ogni anarchico, del buon selvaggio rousseauiano che prima o poi finisce per venire fuori. Adesso non guardo più al futuro – visto peraltro che questo, per me, non può che essere vicenda di poco respiro – per quanto non possa surrettiziamente affermare che la melma che ho trovato dentro la realtà, qualunque tipo di realtà, continuerà così fino al termine dei tempi. Se la bestia umana potrà un giorno librarsi verso quella libera “presa nel mucchio” di cui parla Kropotkin, non circoscrivendola peraltro all’ambito economico soltanto, non lo so, ma non ho da tempo fondato il mio agire su questa ipotesi.
Contro la scienza, come contro la storia. Il parallelo non può essere attutito, le responsabilità sono tante, i milioni di morti diventano sempre di più, i macelli si aprono dappertutto e pochi sembrano accorgersene, visto come sono impegnati a svangare la tutela dei propri interessi. Raccogliersi sotto le file scientifiche o sotto quelle storiche, come i miei pochi lettori sanno, per me non ha molta efficacia di distinzione. Responsabili si è sotto l’egida della scienza come sotto quella della storia, e le consociate pullulano disordinatamente, confondendo i ranghi, tanto che diventa solo faccenda nominalistica distinguere tra chi abbraccia come proprio idolo la scienza e chi la storia. Trovo, da questo punto di vista, più conseguente, nella sua affiliazione altezzosa e conscia di sé, Gentile che non Croce. Eppure questi due lottatori del positivismo imperate in nome dell’idealismo da sostenere, andavano gridando ai quattro venti di essere per l’unità, il primo, per la distinzione, il secondo. Fascismo e liberalismo, sfumature da chiacchieroni. Lasciamole alle tarme del ricordo.
Contenuto del volume
Introduzione – La conquista del pane – Il mutuo appoggio – Prefazione per una nuova edizione de L’Etica – Letteratura russa – Lo Stato e il suo ruolo storico – La grande rivoluzione – La forbice dell’anarchia – Anarchia come organizzazione – Lettere a Lenin – Manifesto dei Sedici – Parole di un ribelle – Analisi critica della scientificità
1 mar 2021 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Movimento e progetto rivoluzionario
Seconda edizione con l’aggiunta di Astensionismo elettorale anarchico
Pensiero e azione – 29
2014, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 360
euro 20,00
Se la concretezza è insolita e non frequente sotto il cielo nuvoloso delle chiacchiere politiche, la si può surrogare forgiando qualcosa che ossa prenderne il posto, un fantasma in piena regola in grado di colonizzare il territorio che quella dovrebbe occupare dispiegando la propria pienezza di essere quello che non può non esser. È l’illusione che gioca qui le sue migliori carte, è di essa che si parla, è su di essa che si opera e che si allungano poi, terribili, le ombre della delusione. Ma il mondo è fatto così, malgrado la lucidità dei pochi sono i tanti che corrono festosi in braccio al fittizio e se ne cuciono bandiere mettendo insieme strane e curiose combinazioni di analisi e di ottusità, di fede e di trascuratezza. Il fatto è che un movimento reale ha molti nemici che lo aspettano al varco e che ne colgono subito le debolezze per farne puntello e prospettiva al suo rovescio, il lato fittizio che ogni concretezza non manca mai di avere.
Eppure, anche in modo sotterraneo come forse accade in tempi corruschi come quelli in cui scrivo in un carcere greco – questo movimento radicato nella realtà non depone le armi, avanza sempre, prende aria e respira, a volte quasi viene soffocato, poi ritrova miracolosamente il modo di respirare e torna minaccioso a farsi sentire. Non ha tendenze occulte verso la disperazione, non si cura delle proprie disavventure millenarie, lavora contro la sorte e contro la fortuna, non gli importa, in fondo, di raggiungere un obiettivo preciso, qui e ora, un abbattimento contingente di nemico instaurando sotto forma di potere in un luogo qualsiasi, un esacerbarsi della repressione, adesso, nel delirio di qualche dittatore da dozzina, non è qua il suo scopo.
Ecco un considerevole elemento di riflessione. Il lato fittizio si colora di insegnamento storici e di puntelli filosofici, abbraccia questa o quella dottrina di liberazione, viene stimolato dalle molte umiliazioni della schiavitù, ma non è questo il medesimo terreno su cui opera il movimento rivoluzionario reale. Quest’ultimo non ha dimensioni così modeste, si allarga a un universale concetto di distruzione che guarda all’avvenire con occhio diverso.
Nei confronti del fittizio il movimento rivoluzionario reale è l’assolutamente altro, ciò che più diversamente riesce a prendere concretezza e potenza. Non è facile cogliere questa diversità perché si tratta di qualcosa di singolare. L’essere è caotico nella sua intrinseca realtà e non può venire compreso se non per grandi intuizioni qualitative nell’agire, oppure discusso per contrasto e in prospettiva ricavandone gli effetti e le conseguenze dell’esperienza che tutti possiamo avere del movimento fittizio. Mentre quest’ultimo vive a sprazzi la sua condizione discreta, l’altro ha una condizione di vita continua, non uniforme, come abbiamo visto, ma continua.
Contenuto del volume
Introduzione alla seconda edizione
Parte prima: Movimento e progetto rivoluzionario – Nota introduttiva alla prima edizione -Avanguardia, perché?- Movimento fittizio e movimento reale – Informazione rivoluzionaria anarchica -I limiti dell’anarcosindacalismo – La prospettiva autogestionaria – Nuovi valori e autorganizzazione delle lotte – Gli economisti e il problema del socialismo in URSS – Sul femminismo – Cultura, territorio ed emarginazione – Guerra di classe
Parte seconda: Astensionismo elettorale anarchico – Arma del proletariato per la rivoluzione sociale – Per un astensionismo sovversivo
2014, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 360
euro 20,00
Se la concretezza è insolita e non frequente sotto il cielo nuvoloso delle chiacchiere politiche, la si può surrogare forgiando qualcosa che ossa prenderne il posto, un fantasma in piena regola in grado di colonizzare il territorio che quella dovrebbe occupare dispiegando la propria pienezza di essere quello che non può non esser. È l’illusione che gioca qui le sue migliori carte, è di essa che si parla, è su di essa che si opera e che si allungano poi, terribili, le ombre della delusione. Ma il mondo è fatto così, malgrado la lucidità dei pochi sono i tanti che corrono festosi in braccio al fittizio e se ne cuciono bandiere mettendo insieme strane e curiose combinazioni di analisi e di ottusità, di fede e di trascuratezza. Il fatto è che un movimento reale ha molti nemici che lo aspettano al varco e che ne colgono subito le debolezze per farne puntello e prospettiva al suo rovescio, il lato fittizio che ogni concretezza non manca mai di avere.
Eppure, anche in modo sotterraneo come forse accade in tempi corruschi come quelli in cui scrivo in un carcere greco – questo movimento radicato nella realtà non depone le armi, avanza sempre, prende aria e respira, a volte quasi viene soffocato, poi ritrova miracolosamente il modo di respirare e torna minaccioso a farsi sentire. Non ha tendenze occulte verso la disperazione, non si cura delle proprie disavventure millenarie, lavora contro la sorte e contro la fortuna, non gli importa, in fondo, di raggiungere un obiettivo preciso, qui e ora, un abbattimento contingente di nemico instaurando sotto forma di potere in un luogo qualsiasi, un esacerbarsi della repressione, adesso, nel delirio di qualche dittatore da dozzina, non è qua il suo scopo.
Ecco un considerevole elemento di riflessione. Il lato fittizio si colora di insegnamento storici e di puntelli filosofici, abbraccia questa o quella dottrina di liberazione, viene stimolato dalle molte umiliazioni della schiavitù, ma non è questo il medesimo terreno su cui opera il movimento rivoluzionario reale. Quest’ultimo non ha dimensioni così modeste, si allarga a un universale concetto di distruzione che guarda all’avvenire con occhio diverso.
Nei confronti del fittizio il movimento rivoluzionario reale è l’assolutamente altro, ciò che più diversamente riesce a prendere concretezza e potenza. Non è facile cogliere questa diversità perché si tratta di qualcosa di singolare. L’essere è caotico nella sua intrinseca realtà e non può venire compreso se non per grandi intuizioni qualitative nell’agire, oppure discusso per contrasto e in prospettiva ricavandone gli effetti e le conseguenze dell’esperienza che tutti possiamo avere del movimento fittizio. Mentre quest’ultimo vive a sprazzi la sua condizione discreta, l’altro ha una condizione di vita continua, non uniforme, come abbiamo visto, ma continua.
Contenuto del volume
Introduzione alla seconda edizione
Parte prima: Movimento e progetto rivoluzionario – Nota introduttiva alla prima edizione -Avanguardia, perché?- Movimento fittizio e movimento reale – Informazione rivoluzionaria anarchica -I limiti dell’anarcosindacalismo – La prospettiva autogestionaria – Nuovi valori e autorganizzazione delle lotte – Gli economisti e il problema del socialismo in URSS – Sul femminismo – Cultura, territorio ed emarginazione – Guerra di classe
Parte seconda: Astensionismo elettorale anarchico – Arma del proletariato per la rivoluzione sociale – Per un astensionismo sovversivo
1 ott 2021 Leggi il testo completo...
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William Godwin, Ricerca sulla giustizia politica
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Alfredo M. Bonanno, L’ospite inatteso
Alfredo M. Bonanno, Dal banditismo sociale alla guerriglia
Luigi Galleani, La fine dell’anarchismo?
Anselmo Lorenzo, Il proletariato militante. Memorie di un internazionale
Bakunin, Opere vol. II – La Prima Internazionale e il conflitto con Marx
Pëtr Kropotkin, Il mutuo appoggio
Dominique Karamazov, Miseria del femminismo
A cura di Alfredo Bonanno, Estetica dell’anarchismo
Feral Faun, Rivoluzione selvaggia